Ingredienti semplici, tipici della cultura contadina, per un dolce “povero” nato per celebrare l’inizio del nuovo anno, simbolo di prosperità e abbondanza: la Pinza veneta, delizia della festa dell’Epifania.
Diffuso soprattutto in Veneto, ma noto anche in alcune zone del Friuli e del Trentino, la Pinza veneta è uno dei dolci più antichi della tradizione regionale, preparato e consumato in occasione dei falò di inizio anno, i cosiddetti panevin, accesi per bruciare la “vecchia”, fantoccio simbolo dell’anno appena trascorso, come rito propiziatorio, solitamente effettuato la Vigilia dell’Epifania.
Morbido e fragrante, il dolce è proposto principalmente in due versioni: quella lievitata, diffusa nella provincia di Treviso, a Sinistra Piave, in particolare nei comuni di Conegliano e Vittorio Veneto, e quella non lievitata tipica di Destra Piave, nello specifico Treviso e comuni limitrofi, Venezia e provincia, Vicenza, Arzignano, Chiampo, Altissimo e Padova.

Ottima accompagnata con vin santo o con un passito liquoroso, la Pinza è tradizionalmente realizzata con farina di mais e bianca, mentre l’impasto è arricchito con uvetta, fichi e frutta secca e profumato al rum e ai semi di finocchio. Ecco la ricetta per la variante lievitata.

Ingredienti
Procedimento
Mescolare le due farine, lo zucchero e la bustina di lievito. Sciogliere il burro nel latte bollente e aggiungerlo poco a poco sulle farine, quindi mescolare facendo attenzione a non formare grumi. Aggiungere tutti gli altri ingredienti, mescolare e lasciar riposare un’ora. Ungere una pirofila o uno stampo da forno e adagiare l’impasto, quindi ricoprire con fettine sottili di mela e cospargere il tutto con lo zucchero. Mettere in forno preriscaldato a 180°C per un’ora. Fare raffreddare prima di servire.