Prodotti biologici: il cibo del futuro

Il futuro? È bio! Secondo le stime di Rabobank, elaborate da Clal.it, il mercato dei prodotti biologici in Europa e negli Stati Uniti sarà in crescita fino al 2025 a un tasso annuo composto variabile fra il 6,7% e 7,6%. Si tratta di una percentuale pari al triplo del ritmo di crescita previsto in generale per i consumi alimentari.

Un vero e proprio boom in costante crescita, direttamente legato a una maggiore sensibilità e attenzione dei consumatori nei confronti delle tematiche ambientali, del benessere degli animali, così come della salute e della sicurezza alimentare. A caratterizzare la rotta dei prodotti biologici sono i mercati più avanzati, in cui la qualità alimentare legata ai metodi utilizzati in tutto l’arco della filiera è in primo piano rispetto alle semplici caratteristiche nutrizionali del prodotto.

E non c’è crisi che tenga: in Europa, i consumatori fanno più spesa al discount, ma senza mai abbandonare i prodotti bio, al contrario incentivandone l’acquisto. E i numeri, si sa, parlano chiaro: dal 2005 al 2014 il valore delle vendite al dettaglio è passato da 11,1 a 24 miliardi di euro. Si stima inoltre che gli ettari dedicati alle coltivazioni dei prodotti bio ammontino a 10,3 milioni.

Secondo quanto riporta il Sole24Ore, in Italia sono più di 13 milioni le persone che consumano bio almeno una volta alla settimana. Si tratta del 22 per cento della popolazione residente, la stessa che nei primi sei mesi del 2016 ha fatto salire la vendita di questi prodotti del 20,6 % nella grande distribuzione. In testa ai prodotti bio più richiesti in Italia ci sono vini e spumanti, carne, cereali e a seguire frutta e ortaggi. In Francia, Olanda e Germania molto richiesti sono i prodotti bio caseari, che occupano una fetta di mercato totale variabile dal 5 al 10%.