Tra i vini più importanti della Liguria, prodotto in 14 comuni della provincia di Imperia distribuiti lungo la Val Nervia e la Valle Crosia, il Rossese di Dolceacqua Doc nasce dall’omonimo vitigno d’origine francese, molto probabilmente importato in Liguria dai soldati della famiglia Doria.
In Francia le stesse uve prendono il nome di Tibouren e sono utilizzate per produrre vini rossi e rosé della Provenza dal gusto fresco e delicato.
Una volta giunto in Liguria, il Rossese trovò il suo terreno d’elezione a Dolceacqua, un piccolo borgo medievale sede dei vigneti della famiglia Doria, ma si diffuse in seguito su tutto il litorale occidentale della regione.
Un vino dalla storia affascinante e suggestiva: si narra che Napoleone Bonaparte, durante una sosta al Castello feudale, antica residenza dei Doria, ebbe l’occasione di assaggiarlo per la prima volta, diventando da allora uno dei suoi più grandi estimatori.
La Denominazione di Origine Controllata risale al 1972 e rappresenta il primo disciplinare Doc approvato in Liguria.
Le uve Rossese, coltivate ad alberello come da tradizione mediterranea, sono piante estremamente delicate e particolarmente sensibili a patologie derivanti dall’eccessiva umidità.
Per questo i terreni scelti possiedono alcune particolari caratteristiche che li rendono adatti alla coltivazione: i terreni prediletti sono quelli con presenza di rocce sedimentarie, in particolare scisto e marna, a concentrazione argillosa.
Il Dolceacqua Doc è prodotto con una percentuale minima del 95% di uve Rossese e può essere completato da altre cultivar locali per un massimo del 5%.
Rosso generoso, di color rubino e dal bouquet persistente, il Rossese si presenta al naso con suggestivi profumi di rosa e pepe nero. Al gusto è morbido, caldo e vellutato, con una piacevole vena amarognola in sottofondo.
Si abbina piacevolmente a piatti tipici della tradizione regionale, come il coniglio alla ligure, la lepre in casseruola o i tordi con le olive, ma si lega bene anche con ricette a base di pesto alla genovese.