S.C. 1931 di Bellenda

Il conto alla rovescia è iniziato. Tra poco più di 24 ore si brinderà all’ingresso del nuovo anno e nei calici alzati saranno riposte tutte le speranze per il 2016: la scelta del giusto prosecco per il brindisi è quindi fondamentale. A questo proposito Bellenda, azienda immersa tra le colline di Vittorio Veneto, a due passi dalle Dolomiti e da Venezia, propone il Prosecco Superiore S.C. 1931 Metodo Classico Pas Dosè, un Conegliano Valdobbiadene DOCG degno di nota, ottenuto da uve Glera delle colline di Conegliano, che ne garantiscono una base complessa e minerale.

s.c. 1931 bellenda

L’uva Glera proviene, infatti, dalla zona di Carpesica con giacitura sud-sud ovest e la sua coltivazione, a 180 metri sopra il livello del mare, caratterizzata da un suolo argilloso calcareo, ricco dei residui di morena glaciale dell’antico ghiacciaio del Piave che scendeva dalla sella del Fadalto tra il monte Pizzoc e il monte Visentin. La vinificazione dell’uva glera, che porta alla produzione Prosecco Superiore S.C. 1931 di Bellenda, avviene secondo i principi del Metodo Classico Pas Dosè, vale a dire una particolare e complessa tecnica di produzione di vini spumanti fondata sulla rifermentazione in bottiglia, risalente agli inizi del 1800.

s.c. 1931 bellenda

Varie le fasi del Metodo Classico: dopo il travaso, con le masse di vino base a disposizione si opera un taglio, il coupage, e si ottiene la cosiddetta cuvée, a volte anche con aggiunta di vino di buone annate precedenti. Si passa poi alle fasi di tiraggio, fermentazione e imbottigliamento con sosta sui lieviti per un periodo che va da 1 ai 4 anni (16-18 mesi nel caso del S.C. 1931). Dopodiché, in apposite rastrelliere, le bottiglie vengono sottoposte a violente roteazioni che permettono a eventuali depositi di accumularsi sul collo della bottiglia, lasciando il vino perfettamente limpido. È a questo punto che si procede alla sboccatura, ovvero l’eliminazione del deposito formatosi dopo la presa di spuma, attraverso il congelamento del collo della bottiglia. Nel caso del pas dosè, come è il S.C. 1931, non è prevista la possibilità di correggere il vino dopo questo processo, denotando perciò l’alta qualità delle uve utilizzate e del processo di lavorazione.

s.c. 1931 bellenda

Il S.C. 1931 di Bellenda vanta un profumo intenso di frutta a polpa bianca e nocciole con sentori di miele d’acacia e prende il nome dalle iniziali di Sergio Cosmo, fondatore di Bellenda, e dal suo anno di nascita. La spumantizzazione in bottiglia ne esalta la fragranza e l’aromaticità, conferendo al Prosecco Superiore una personalità decisa e riconoscibile: il modo migliore per servirlo è a 6-8°C in calice ampio da prosecco, evitando la flute. Il S.C. 1931 si presta bene anche come aperitivo e come accompagnamento di antipasti, risotti e carni bianche al forno.

S.C. 1931 di Bellenda

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