Crescono gli estimatori del pollo in Italia: secondo una ricerca Doxa Advice/Unaitalia, si tratta di una delle carni preferite dagli italiani e conta oltre 46 milioni di consumatori sulla penisola, con una crescita del 4% registrata nell’ultimo anno. Per scegliere, conservare e cucinare il pollo a regola d’arte, è necessario seguire alcuni essenziali accorgimenti.
“Di errori in cucina se ne fanno ancora parecchi”, spiega Giorgio Donegani, direttore scientifico della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare a Unaitalia. “Oggi le condizioni di allevamento e distribuzione ci garantiscono un prodotto fresco e sicuro, sta a noi però, dopo aver acquistato la carne, mantenere e valorizzarne le caratteristiche, conservandola e cuocendola nel modo giusto.”
Al momento dell’acquisto è necessario prestare attenzione alla pelle, che non deve mai apparire asciutta o ispessita, così come alla morbidezza della carne e al suo aspetto rosato, lucido e umido. L’odore deve essere molto leggero. Una volta acquistato, è importante non interrompere la catena del freddo e riporre dunque la confezione in una borsa termica, durante il tragitto dal supermercato a casa.
Giunti a destinazione, la perfetta collocazione del pollo è nella parte bassa del frigorifero, insieme agli altri alimenti crudi e deperibili. “Nel caso del pollo congelato, lo scongelamento deve essere il più rapido possibile, mentre lo scongelamento lento va bene solo se la carne viene messa a scongelare nel frigorifero, le basse temperature consentono di preservare le qualità organolettiche della carne”. Sfatato dunque il mito dello scongelamento a temperatura ambiente come soluzione ideale.
Prima di iniziare a cucinare il pollo, è bene lavarsi le mani e ricorrere a un tagliere e a un coltello dedicato solo al pollo, in modo da evitare ogni rischio di contaminazioni tra alimenti diversi. Inoltre è bene non sciacquare la carne prima della cottura: “Un italiano su quattro è convinto che lavare il pollo crudo sotto l’acqua sia utile per eliminare i batteri”, racconta Giorgio Donegani. “Al contrario, si tratta di una pratica assolutamente sconsigliata perché il lavaggio non solo non elimina i batteri ma contribuisce anche a diffondere sui piani della cucina eventuali batteri presenti”.
Arriva poi il momento della cottura: il pollo, a differenza di altre carni, va servito ben cotto: “La corretta temperatura da raggiungere al centro è di 74°C. È quindi importante controllare la temperatura al cuore della carne con un termometro o tastando delicatamente con le dita assicurandosi che la carne sia rovente.”
Dopodiché, il pollo deve essere servito in tavola entro 20 minuti, poiché le temperature tra i 10 e i 50 gradi sono le più favorevoli alla crescita microbica. Nel caso in cui sia necessario invece cuocere molto prima rispetto al pranzo o alla cena, si può comunque ovviare al problema raffreddando la carne il più rapidamente possibile dopo la cottura, ricorrendo ad esempio all’immersione in acqua fredda della pentola ben chiusa, per poi mantenerla in frigo.