Slow food made in China

Lo Slow Food -movimento internazionale che protegge la biodiversità, il cibo buono, sano e pulito- sbarca in Cina.

Nutrire il pianeta –obiettivo dell’Expo 2015- è una sfida che nei prossimi anni tutto il mondo si troverà ad affrontare. Le battaglie allo spreco del cibo, alla salvaguardia della natura incontaminata, a una produzione in armonia con gli ecosistemi nel pieno rispetto del territorio e delle sue tradizioni, sono i temi più dibattuti e bandiera dell’associazione Slow Food.

La Cina è un territorio vasto –più di un miliardo di abitanti– ed è guardato con occhio critico per la sua capacità di determinare l’andamento del mercato mondiale in fatto di cibo. Diversi i tentativi e altrettanti i fallimenti di progetti indirizzati all’ambiente agroalimentare, uno su tutti, il protocollo di Kyoto –che nel 1997 obbligò a operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento. La critica si è rivolta troppo spesso alle industrie e ai capitalisti, con evidente difficoltà di confrontarsi con le grandi imprese che controllano le attività produttive, influenzano le opinioni e orientano i consumi. Un’amara consapevolezza che ha reso sempre più chiara la necessità di un cambiamento radicale, dal basso, e che oggi porta la firma Slow Food: una rete fatta di persone, non più numeri, che si rivolga direttamente alle istituzioni e ai consumatori.

La neo presidente di Slow Food Great China, Qiao Ling, ha dichiarato di voler portare subito avanti questo impegno in una nazione che vanta millenni di tradizione culinaria da salvaguardare. Senza dimenticare che, se nell’Occidente la cucina cinese è sinonimo di scarsa qualità e lowcost, i piatti consumati nel territorio sono costituiti da ingredienti sani e privi di grassi nocivi.

La prima sfida per lo Slow Food Great China sarà selezionare un centinaio di prodotti d’eccellenza da portare all’Expo per una concreta collaborazione. Obiettivo ultimo invece, difendere il patrimonio della biodiversità, della cultura e dei saperi, fino a scardinare i pregiudizi di oggi, per un domani migliore.

 Federica Di Matteo

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