I profumi e i sapori della cucina giapponese incontrano la tradizione gastronomica con Taki Off, format romano nel cuore di Piazza Cavour firmato dallo chef Massimo Viglietti e da Yukari Vitti, proprietaria di del ristorante Taki, situato nel locale a fianco.

La filosofia culinaria contemporanea del cuoco ligure dà vita a una formula gourmet, fusione inaspettata tra sapori italiani e giapponesi, frutto di delicati accostamenti che mirano a esaltare la materia prima proveniente da entrambi i paesi, come la Hida Wagyu, una preziosa carne giapponese, simile alla Kobe, e il caviale o come le patate e l’anguilla giapponese, un gioco coinvolgente in cui Viglietti riesce a condurre gli ospiti.

«Sono un uomo che vuole far scoprire nuovi mondi – racconta lo chef Massimo Viglietti – far ascoltare della buona musica, far sognare chi entra in questo nostro ristorante su Piazza Cavour, concentrando una vacanza in pochi istanti. Non solo un tavolo dove mangiare, ma un luogo di incontro e condivisione per sognatori e naviganti: così ho sempre immaginato un locale in cui ognuno si sarebbe sentito a casa e in cui esprimere una cucina libera dalle barriere culturali».

Il design della location è in linea con il mood culinario dello chef: il nero delle pareti, i preziosi tessuti giapponesi, gli elementi lignei fossili, la mise en place essenziale, la musica che avvolge appena si varca l’ingresso, la perdita di qualsiasi riferimento che non sia la successione del cibo, mostrano come l’unione tra due mondi sia possibile.

Un ambiente perfetto per un’esperienza culinaria immersiva che consente di vivere in maniera informale l’alta cucina con gustosi menù studiati da Viglietti, da abbinare ai vini o i sakè consigliati dallo chef: la carta non presenta la classica divisione in antipasti, primi e secondi ma segue un ritmo di ingredienti ed elementi che si incastrano perfettamente in un alternarsi virtuoso, tra Giappone e Italia, esaltati da sapiente tecnica.

Tra i piatti da non perdere la Tartare di Fassona, gambero e la sua testa, yogurt alle erbe e salsa di soia, gli Spaghettini di soba, sardine affumicate, brodo di funghi, l’Insalatina di baccalà o il Foie gras d’anatra, ponzu e aceto di lampone, o ancora delizie eclettiche come il gustoso Pesce marinato, tapenade di olive e cioccolato bianco e la Triglia del Mediterraneo, pomodoro, arancio, stelline e consommé di piccione.

Intriganti sono anche le preparazioni complesse come le Cipolle alla lavanda, mousse di quinto quarto, bottarga greca, riso giapponese servito con infuso di pomodorini e katsuobushi estratto alla moka, mischiato con un rosso d’uovo fresco, che ricerca sapori giapponesi tra minimalismo e giochi di consistenze, o i Fagioli, castagne e gamberi, gioco di consistenze tra la morbidezza del legume, la pastosità della castagna e la croccantezza dei gamberi in tempura.

Sfiziosa è poi la carta dei caffè “Aspettando un altro giro di lancette”, che ne seleziona 4 tipologie preparate tutte al tavolo, ognuna corretta con differenti distillati e insaporita con erbe aromatiche e spezie, e quella dei dolci, veri e propri esperimenti golosi con creazioni come il Burro di arachidi, arancio, bottarga greca, ridotto di caffè e gelato alla crema.