Tesori di Langa: tra vigne e tartufi

Le Langhe, suggestivamente chiamate Langa in piemontese, sono tra i paesaggi più incantevoli del Piemonte, regione storica fortemente attaccata all’antico passato feudale di queste terre, situata a cavallo delle province di Cuneo e Asti, confinante con il Monferrato e il Roero e caratterizzata da un sistema collinare frutto di una brillante creatività tra i fiumi Tanaro, Belbo e Bormida.

L’architettura delle vigne amorevolmente curate desta ammirazione e stupore negli occhi di chi guarda.

Qui i paesi profumano di vino e la vite sembra regnare da un tempo infinito. Geometrie di filari perfette e linee essenziali circondano piccoli borghi fortificati arrampicati sulla cima dei bricchi dando origine ad un panorama affascinante e poetico. Ammirevole il paziente lavoro atto a modellare i fianchi dei ripidi pendii con una meticolosità certosina ed accurata. Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e altri vitigni autoctoni hanno fatto del terroir piemontese la loro culla fertile.

La storia delle Langhe si intreccia alla storia delle persone che le popolano, gente mite, laboriosa e fortemente attaccata al valore di questo luogo che nel tempo ha saputo addomesticare e mitigare, estrapolandone virtù ed accoglienza.

La tradizione gastronomica langarola è robusta e dal grande sapore, ma al contempo genuina e legata alla disponibilità dei prodotti nel susseguirsi delle stagioni. La cucina del territorio è di derivazione contadina, fatta con pochi ingredienti ma in grado di dare il giusto apporto energetico. Tra le ricette più tipiche ricordiamo i tajarin, gli agnolotti, il bollito, e poi i dolci, come lo zabaione e la deliziosa torta di nocciole, in cui la Nocciola Tonda Gentile libera tutto il suo gusto.

Dunque impossibile pensare alla Langa senza associarla principalmente ai due tesori enogastronomici in essa racchiusi: Nebbiolo e Tuber magnum pico. L’uno avvolto dalla nebbia, l’altro coccolato dalla terra. In comune la perfetta simbiosi con il territorio di origine che sembra tutelarne le inimitabili straordinarie peculiarità. In entrambi qualità come aroma, struttura e profumi sono motivo di grande vanto per il Piemonte.

Durante la 88ma Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, ancora in corso, il misterioso tubero più raffinato e ricercato al mondo, sinonimo di gusto e di lusso, sprigiona il suo prepotente e maestoso sentore tra gli stand. Il tartufo racconta la magia della terra da cui proviene, tanto quanto il Nebbiolo, vitigno delicato e difficile, porta la cultura langarola sulle tavole nazionali ed estere. Il loro connubio al palato è straordinario.

All’interno del Mercato Mondiale del Tartufo ad Alba è irrinunciabile per i wine lovers la Wine Tasting Experience®, un importante momento di degustazione ideato e promosso dalla Strada del Barolo e grandi vini di Langa.

In questa esperienza sensoriale, guidata da coinvolgenti ed esperti rappresentanti del mondo del vino quali Sandro Minella, si è condotti in un percorso tra le produzioni più caratteristiche del Piemonte, con la degustazione di quattro differenti vini quali Arneis, Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Un viaggio virtuale tra i vigneti di Langhe e Roero per poter approfondire e comprenderne maggiormente la complessità e la storia.

Alla Wine Tasting Experience apre le danze il vivace Arneis, detto anche Nebbiolo bianco, un vitigno autoctono a bacca bianca antico, difficile e ribelle da coltivare (matura tardi e ha una media acidità). Il vino che ne deriva si esprime su note fruttate e floreali (agrumi, pere, mandorle) e via con le note più sottili di erbe aromatiche, fiori bianchi, zagara e liquirizia. Ha un’ottima sapidità e una media struttura, la beva è immediata e il sorso piacevole. Mai aggressivo, ma con il suo bel caratterino!

Di seguito con i rossi, a partire dal Dolcetto d’Alba, vitigno a bacca rossa che generosamente allieta la vita tra i bricchi delle Langhe. Di colore rubino intenso con riflessi violacei, al naso dona un bouquet prettamente fruttato, al palato è secco e deciso con un tannino discreto di media astringenza e un chiaro retrogusto di mandorla amara.

Si passa poi alla Barbera, il vitigno che nella sua storia ha sempre allietato i momenti quotidiani della realtà contadina per la sua vigoria e abbondanza nella resa in vigna, a differenza del Nebbiolo, riservato per la piccola produzione alle occasioni speciali.

La Barbera è un vino versatile e di grande amabilità, dal colore intenso e vivace, con netti richiami olfattivi alla frutta rossa e ai fiori e quel leggero tocco speziato che la rende stuzzicante. Il tannino è deciso ma per nulla aggressivo, il corpo è snello e a volte leggermente nevrile per la spiccata acidità.

Il suo punto di forza è la capacità di adattarsi a diverse circostanze conviviali: un aperitivo di accompagnamento all’antipasto piemontese più tipico come il vitello tonnato o accanto a dei salumi, fino a reggere il confronto gustativo con piatti sofisticati nella sua veste più strutturata.

A chiudere la degustazione il vitigno nobile per antonomasia, il vino dei Re ed il Re dei vini, Sua Maestà Nebbiolo. Un vitigno di difficile allevamento, arduo da coltivare: ama la luce, ha una maturazione lenta che si protrae fino a novembre e spesso si vendemmia tra le nebbie autunnali. A tal proposito, il nome deriva appunto dalle nebbie che avvolgono le colline delle Langhe, creando una sorta di mare bianco che inonda le vigne.

L’emblema dell’enologia piemontese si presenta di colore rosso rubino scarico tendente all’aranciato con l’evoluzione. Al naso si apre con delicate note fruttate e floreali in gioventù, per poi elevarsi a sentori eteri dopo la maturazione. La capacità di invecchiamento del Nebbiolo è leggendaria e con l’età sviluppa tutto il suo potenziale, è un vitigno che ha fatto del tempo un proprio alleato. L’attacco al palato è secco e diretto, il tannino è verticale e ampio e si esprime con grande immediatezza nei primi anni per poi arrotondarsi arrivando a una sensazione gustativa più vellutata in seguito all’affinamento. Ideale in abbinamento a pietanze locali e non di importante persistenza aromatica.

Dopo un soggiorno nelle Langhe, mentre si sta percorrendo la strada verso casa, sarà naturale pensare a quando ritornarci… Di certi paesaggi, sapori e profumi non si è mai sazi e poi, in questa terra di vigneti e di castelli, del vino qui c’è il re!

Lara Moro

Photo credit Mario Ferrero – Strada del Barolo e grandi vini di Langa

Photo credit Davide Carletti– Ente Fiera del Tartufo

Photo credit – Piemonte Italia

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