TodoModo – Cucinare con ogni mezzo!

TodoModo è un progetto di ricerca artistica che nasce nel 2008 dalla collaborazione tra l’artista Alice-Micol Moro e l’Arch. Fabio Santarossa. Il duo, attivo nella città di Trieste, si occupa della diffusione della cultura digitale proponendo workshop sulla stampa 3d e sul design algoritmico.

La relazione tra strumenti digitali e utilizzo di tecniche di autocostruzione è il campo di indagine su cui si è basato il lavoro di ricerca. La loro produzione coinvolge l’arte, la musica e il design. Nel 2012 hanno vinto un contest internazionale indetto da Brad’s Raw Chips, un’azienda americana di snack crudisti, per la creazione di un jingle: la proposta si basava su un sound ottenuto da un campionamento rude di parti vocali e suoni creati in cucina. Proprio il connubio tra cucina e tecnologia è il tema dei seguenti “esperimenti” culinari, ottimizzati per poter essere replicati da quanti sono attratti dalle nuove tecnologie applicate in cucina.

VORONOTTI – In cucina la forma è importante

Il progetto denominato Voronotti è un lavoro basato sul tentativo di trovare relazioni interessanti tra la stampa 3d “home made” e il mondo della cucina. Esistono alcune stampanti a deposizione di filamento fuso sviluppate specificamente per il settore culinario, con ugelli che estrudono cioccolato o zucchero (come mostra questo video); si tratta di strumenti che utilizzano processi identici a quelli della tradizionale stampa 3d di oggetti. Lo scopo del progetto è consistito nella generazione di stampi che permettono, con procedure classiche, di ritagliare l’impasto per creare dei biscotti o eseguire decorazioni sullo strato di copertura di una torta intervenendo per incisione, ad esempio, su fondente di zucchero.

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Le lavorazioni del prodotto sono avvenute “a freddo” e si è scelto di utilizzare del PLA classico, una plastica biodegradabile (per saperne di più sull’argomento cliccare qui). È stato scelto di creare, fin dal principio, una forma ripetibile che consentisse di coprire una superficie di dimensioni pari ad una normale teglia da forno, indicativamente di cm 35×30, per un raggio di 360° attraverso 7 passaggi ripetuti. Per rendere il risultato omogeneo e significativo al tempo stesso è stato utilizzato un pattern generato attraverso l’algoritmo di Voronoi, così da creare un disegno finale piuttosto complesso e difficilmente ottenibile con il solo coltello. L’algoritmo di Voronoi è un particolare tipo di decomposizione di uno spazio metrico definito dalle distanze rispetto ad un determinato insieme discreto di elementi dello spazio: ad esempio, un insieme finito di punti.

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Il procedimento di realizzazione è molto semplice: è stato preparato un composto di pasta frolla vegetale steso su una spianatoia fino a raggiungere lo spessore di un centimetro. Una volta stabilito il centro ideale della forma, si procede con l’incisione della pasta frolla appoggiandovi semplicemente l’estremità dello stampino: in questo modo si è determinata la prima fetta. È sufficiente ripetere l’operazione altre 6 volte, utilizzando come linea guida i biscotti precedentemente formati, facendo combaciare un lato dell’incisione allo stampino. Piccolo suggerimento: è consigliabile bagnare leggermente lo stampino dopo ogni taglio, per evitare che l’impasto, a causa del considerevole spessore, si appiccichi compromettendo la riuscita del pattern finale.

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Dopo la cottura in forno, alla temperatura di 180°C, per circa 15 minuti, si passa alla fase conclusiva della decorazione dei biscotti sovrapponendo uno strato di glassa fredda colorata, sono esclusi componenti chimici, di almeno 3 differenti tonalità in modo da evidenziarne la texture. Per chi ha voglia di mettersi alla prova e realizzare i Voronotti, si portrà scaricare  il file obj. Un file object serve a definire la geometria e le altre proprietà di oggetti grafici per permetterne la visualizzazione con specifici software 3D.

 4MAJO – Il formaggio tridimensionale

Proseguendo il lavoro descritto nella precedente ricetta, è utile approfondire il rapporto tra cibo, in particolare il formaggio, e la stampa 3d casalinga. Questa volta l’obiettivo è decisamente più impegnativo, almeno dal punto di vista culinario. La produzione di un formaggio richiede di per sé uno studio minuzioso, che, se si desidera, è possibile affrontare grazie al Forum di Agraria. Il lavoro ha richiesto la realizzazione di una fuscella di contenimento flessibile, che consentisse di dare la forma desiderata alla caciotta.

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Anche in questo caso sono stati utilizzati specifici software di modellazione tridimensionale per la realizzazione della forma della fuscella, ottenuta successivamente per mezzo di una stampante 3D economica. Il materiale utilizzato in questo caso è un PLA di tipo flessibile, stampato “pieno” per poi intervenirvi con forature manuali. I fori consentono al formaggio di scolare correttamente il latte in eccesso, quando la pasta viene premuta all’interno della forma, e rappresentano un elemento assolutamente necessario per il corretto procedimento di produzione della caciotta.

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La fuscella, prima di essere riempita di formaggio, dev’essere tagliata e legata ai bordi, utilizzando gli stessi fori, affinché sia possibile liberare la caciotta una volta che il formaggio abbia raggiunto una consistenza solida.

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La forma può essere così riutilizzata per ulteriori applicazioni. A seconda dei gusti si può completare l’opera, ricoprendo la caciotta con un abbondante strato di polvere di cacao.

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Per creare la propria fuscella, in modo da stamparla a casa e poi riempirla di formaggio, cliccare sul seguente link (fuscella flexi).

Arch. Paolo Ferrari

TodoModo – Cucinare con ogni mezzo!

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