Toma Piemontese: il formaggio dell’Impero Romano

La Toma piemontese è un formaggio diffuso in un’area molto ampia, tra le province di Novara, Vercelli, Torino, Cuneo, Biella, Asti e Alessandria. Viene prodotto tra vallate e monti, fino alla pianura, ed è realizzato con latte di mucca miscelato con quello di pecora e capra. Si tratta di un formaggio semigrasso o grasso, a pasta semidura, caratterizzato da breve o media stagionatura, che varia dai 20 ai 60 giorni a seconda del formato e delle modalità di produzione.

toma piemontese

Questo formaggio DOP è prodotto sin dai tempi dell’Impero Romano ed era celebre nell’antichità in quanto utilizzato come condimento delle minestre, grazie al suo sapore spiccatamente sapido. Si presenta di forma cilindrica a facce piane, con un diametro che varia tra i 15 e i 35 centimetri, con una crosta rustica, poco elastica e un colore paglierino della pasta.  Intenso e aromatico è il sapore al palato.

toma piemontese

La Toma Piemontese è il risultato di un’attività produttiva complessa: si parte dal malgaro che produce la toma solo nel periodo estivo in alpeggio, fino al caseificio di pianura, attivo tutto l’anno. Il latte utilizzato è parzialmente scremato e pastorizzato nei caseifici industriali, mentre nel caso dei piccoli produttori si preferisce latte crudo intero di vacche al pascolo.

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Dopo la cagliata, lasciata scolare per un periodo di tempo che può arrivare a tre giorni, è il momento della salatura, a secco o in salamoia: la dimensione delle forme determina la modalità di questo processo.

La Toma Piemontese si abbina bene con il Cortese di Gavi, un bianco limpido, delicato, asciutto e fresco ed è ottima anche in abbinamento al Barbera del Monferrato o a un Magnus Langhe Chardonnay secco.

Toma Piemontese: il formaggio dell’Impero Romano

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