Tutte le forme del vino. Il calice

Il Bicchiere è lo strumento che mette in relazione il vino con gli organi sensoriali. Un buon calice deve essere incolore, di vetro o cristallo non troppo spesso, con stelo e base stabile. La natura del bicchiere, la forma e la grandezza sono elementi fondamentali per valorizzare e apprezzare al meglio il gusto, il profumo, il colore e la limpidezza del contenuto.

Il bicchiere, nella sua forma odierna, nasce in Italia intorno al Quattrocento per poi sviluppare successivamente tutte quelle caratteristiche importanti che lo rendono, oggi, lo strumento principale del degustatore. Il suo ruolo determinante, nell’analisi sensoriale del vino, è tale da aver reso necessaria la creazione di un calice ISO, secondo canoni prestabiliti, uno strumento standard imprescindibile e necessario a ogni degustatore.

CaliceISO

Per assaporare un vino bisogna avvalersi del tipo di calice più appropriato, capace di esaltarne i profumi e di guidarlo verso le parti della lingua più ricettive. Possiamo quindi affermare che a determinate tipologie di vino corrispondano determinate tipologie di calici.

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a) Bicchiere caratterizzato da un’apertura più larga del corpo, consigliato per vini bianchi giovani e freschi, poichè le sue forme ne esalteranno il residuo zuccherino favorendo la percezione degli aromi fruttati.

b) Il corpo più largo e l’apertura più ampia del calice consentono di valorizzare la morbidezza e gli aromi complessi dei vini bianchi corposi e maturi.

c) Adatto a vini rosati giovani e freschi, questo bicchiere riprende le caratteristiche del primo aumentando nel volume del corpo, in modo da consentire maggiore ossigenazione.

d) Seguendo gli stessi criteri del precedente calice, ma con un bevante più generoso che ampli di conseguenza la superficie di ossigenazione, è adatto ai vini rosati corposi e maturi.
vini 2 r.jpge) Per questo calice valgono regole molto simili a quelle per vini bianchi corposi e maturi, ma essendo destinato ai vini rossi giovani, non necessita né di un corpo né di una imboccatura particolarmente ampi, in modo da veicolare l’aroma al naso senza dispersioni.

f) Per i vini rossi corposi e maturi, un bicchiere leggermente più alto, con un’apertura più stretta in modo da concentrare gli aromi.

g) Di dimensione notevolmente più ampia è il calice per vini rossi invecchiati e molto maturi. La forma ampia svolge una fase di decantazione, favorendo l’ossigenazione e dirigendo il vino direttamente nella parte posteriore della bocca.

h) Variante del calice per vini rossi invecchiati e molto maturi, caratterizzato da un’apertura maggiore ideale per vini dalle note più dolci.
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i) Calice per vini dolci e passiti di piccole dimensioni che tende a stringersi verso l’apertura, oltre a favorire l’esaltazione degli aromi al naso, evita che il vino passi sulla punta della lingua, dove sono presenti i recettori del dolce, potrebbe risultare dal gusto eccessivamente dolce.

l) Per i vini liquorosi, il bicchiere resta di dimensioni contenute ma con un’apertura e un corpo più alti, in modo da esaltare gli aromi complessi e le note dolci dei vini liquorosi più secchi.

m) Mezza-flûte, bicchiere dal corpo stretto e lungo adatto soprattutto a spumanti secchi, prodotti con il metodo Martinotti-Charmat di cui favorisce lo sviluppo del perlage.

n) Flûte, bicchiere più adatto agli spumanti  prodotti con metodo Classico giovani e non millesimati, di cui  lascia apprezzare il perlage  raffinato e gli aromi freschi, grazie al corpo stretto e lungo.

o) Per gli spumanti prodotti con metodo Classico maturi o millesimati, questo bicchiere ne favorisce l’ossigenazione attraverso la pancia più larga mentre la lunghezza rimane essenziale per appezzarne il perlage e gli aromi terziari.

p) Calice chiamato coppa, abbinato a spumanti dolci con una forte nota aromatica, caratterizzato da una pancia molto larga e un’apertura che tende leggermente a stringersi, essenziale per poter esprimere la moltitudine di aromi e le note più dolci.

Dopo aver scelto il bicchiere adeguato, lo si deve saper maneggiare. Le mani dovranno essere più lontane possibili dal bevante per evitare di scaldarne il contenuto o di influenzarne la percezione olfattiva attraverso i profumi di creme o quant’altro, evitando così anche di lasciare le poco piacevoli impronte sul corpo del bicchiere.

Anche la cura dei calici da vino è importante.E’ consigliabile lavare i bicchieri a mano in acqua calda senza utilizzo del sapone. Se è necessario sgrassarli utilizzare acqua saponata, avendo cura di scegliere un sapore inodore. Non vanno asciugati, ma lasciati sospesi per il piede, in posizione rovesciata.

In conclusione ogni vino, dal Prosecco al rosso, necessita di un apposito bicchiere per poter esprimere al massimo le proprie caratteristiche organolettiche e per il piacere non solo del bere, ma del degustare il vino in tutte le sue forme.

Arianna Pedicini

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