Un disegno di legge per rimodulare il settore ricettivo: la proposta della Federazione Italiana Ristorazione


Rimodulare il settore ricettivo e ristorativo e tutelare la categoria di professionisti del settore: ecco la proposta della Federazione Italiana Ristorazione, l’associazione sindacale nata con l’obiettivo di includere tutti i vari reparti del mondo ricettivo, produttivo e ristorativo nel settore enogastronomico.

Federazione Italiana Ristorazione

La proposta è stata infatti tradotta in un vero e proprio disegno di legge a favore del settore ricettivo generale, che verrà esaminata in Commissione Produzione, designata per occuparsi del comparto ricettivo e turistico.

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La richiesta, come sottolinea il presidente della Federazione Italiana Ristorazione Glauco Marras, è di far ripartire uno dei comparti cardine dell’economia nazionale attraverso incentivi fiscali stanziati dal governo, tutelando gli operatori e risollevando le sorti di un settore, a partire dal riconoscimento professionale della categoria in Italia e in Europa.

Da qualche anno, infatti, la ristorazione è interessata da un trend positivo che ha portato i consumi ai livelli pre-crisi, evidenziato anche da una sensibile crescita sotto il profilo dell’occupazione, settore tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro, attestandolo come principale componente della filiera agroalimentare italiana nella creazione di valore.

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A conferma del positivo trend della ristorazione italiana i dati in crescita dei consumi fuori casa, che fotografano quanto gli italiani amino mangiare al ristorante e sia un pubblico attento, competente ed esigente nella scelta.

Tuttavia i dati relativi alla produttività si assestano su cifre ancora poco incoraggianti, anche in relazione al pesante carico fiscale imposto dal nostro paese agli esercizi commerciali ricettivi e ristorativi.

Ecco perché il settore della ricezione, sottolinea il presidente, deve essere interessato da un coordinamento totale con tutti gli altri comparti operanti nel mondo enogastronomico: non solo cuochi, camerieri, baristi, ma anche agricoltori, macellai, panettieri, pasticceri, e tutte le figure professionali che compongono il mondo della ristorazione.

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«Attraverso il disegno di legge che stiamo proponendo il nostro intento è quello di rimodulare completamente il settore – spiega Glauco Marras al blog “Di Testa e di Gola” – Purtroppo, a causa della crisi che ha colpito l’Europa il nostro paese sta pagando uno scotto molto forte rispetto ad altre nazioni emergenti. Le imposizioni fiscali che il nostro paese applica alle strutture ricettive e al personale che opera in questo settore hanno fatto sì che i prezzi nel mondo della ricezione siano lievitati in maniera esponenziale. La rimodulazione che vogliamo chiedere al governo è quella di venire incontro ad un comparto, dato che ha sempre sostenuto fattivamente l’economia nazionale».

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Punto primario per la Federazione Italiana Ristorazione in merito al riconoscimento della categoria a livello professionale è la riformulazione dell’offerta formativa che inizi fin dai primi anni di scuola, adottando anche per il Belpaese il modello tedesco basato sul trinomio istruzione-formazione-lavoro, virtuoso esempio di alternanza scuola-lavoro.

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«Purtroppo le attuali scuole alberghiere non riescono a dare un’adeguata formazione pratica a chi si affaccia nel mondo del lavoro. – continua Marras – Lo studente deve avere la possibilità di interfacciarsi tra il mondo lavorativo e quello scolastico attraverso una formazione suddivisa tra ore di studio e ore di lavoro che vadano ben oltre gli attuali stage che le strutture scolastiche fanno fare agli studenti. Creando incentivi indirizzati alle strutture alberghiere, vogliamo dare la possibilità al giovane studente di poter operare manualmente nei vari reparti della ricezione attraverso un percorso dove già dalla seconda superiore dell’istituto alberghiero possano attuare ore lavorative giornaliere e ore di studio per un reale confronto con i docenti scolastici».

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La tutela della categoria professionale passa anche attraverso il riconoscimento di diritti non ancora garantiti in Italia ai professionisti del settore, come la malattia professionale. L’inquadramento di figure professionali, oltre a tutelare il singolo lavoratore, si tradurrebbe anche in notevoli vantaggi per i datori di lavoro.

Il cuoco, tra le figure più importanti per la Federazione Italiana Ristorazione a necessitare di una regolamentazione a livello professionale, non solo godrebbe di diritti al momento non riconosciutigli, ma si assumerebbe la responsabilità diretta del proprio operato, anche di eventuali negligenze nei confronti dell’azienda che lo ha assunto, esonerando così il proprietario da eventuali obblighi e sanzioni.

Incentivi per la formazione e per le aziende, detassamento per i titolari e riconoscimento professionale degli addetti ai lavori, in primis del cuoco, diventano così per la Federazione Italiana Ristorazione volano imprescindibile per il consolidamento del settore ricettivo e ristorativo italiano, in un paese simbolo di enogastronomia d’eccellenza nel mondo.

www.federazioneitalianaristorazione.it

Un disegno di legge per rimodulare il settore ricettivo: la proposta della Federazione Italiana Ristorazione

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