Lo Sfursat di Nino Negri
Nei 31 ettari vitati della Nino Negri si intravede l’eccellenza Valtellinese. Volontà e intuizione hanno dato modo prima a Nino, nel 1897, e, successivamente, a suo figlio Carlo, nel 1927, di avviare l’attività vitivinicola a Chiuro e a Moniga del Garda. Dopo essere stata ceduta alla società svizzera Winefood e, in seguito, al Gruppo Italiano Vini Scarl, l’azienda assume la reputazione di “fiore all’occhiello” di quest’ultima società grazie all’umile e all’instancabile operato dell’enologo Casimiro Maule, eternamente cosciente di quanto bassa e di difficile lavorazione sia la terra.
Parliamo di territorio: la Valtellina si estende per 60 km a nord del lago di Como, nella provincia di Sondrio, ed è costantemente soleggiata dalla mattina alla sera, oltre a essere protetta dalla catena montuosa delle Alpi Retiche. Suddivisa nelle 4 sottozone di Grumello, Sassella, Inferno e Valgella, l’area vanta 2 docg fondamentali, la “Valtellina Superiore” e lo “Sforzato di Valtellina”.
Suggestivo è il sistema di terrazzamento che caratterizza il territorio: sono i muri a secco in sasso a sostenere i ronchi vitati su un terreno sabbioso limoso, poco profondo, dove capita non di rado di vedere la radice della vite conficcata direttamente nella fessura della roccia.
Lo Sfursat di Valtellina Cinque stelle presenta un naso elegante e sontuoso nei toni speziati di cannella, liquirizia e polvere di cacao, profondamente balsamico nelle nuance che lo avvolgono. Soffice l’assaggio, dai tannini vellutati e dall’armoniosa scia fruttata di more e ribes finale.
Si può giustamente definire viticoltura eroica, quindi, quella dell’azienda Nino Negri, continua ricerca e sperimentazione che ci permette di prendere parte alla più grande realtà enologica della Valtellina.
Serena Zerilli