Un weekend in Toscana a casa dei Medici

Da Machiavelli a Lorenzo il Magnifico, dai Medici agli Acciaiuoli: un viaggio onirico nelle colline del Chianti avvolte dal profumo intenso del vino e dominate dagli antichi simboli della nobiltà fiorentina rinascimentale. Fattorie fortificate, cascine e residenze di campagna guidano ancora oggi attraverso un itinerario ricco di storia, natura e sapori della tradizione.

Tra le colline rinverdite dalla primavera che, alla vigilia dell’estate, iniziano a rivestirsi con i colori vividi dei grappoli d’uva sui filari, il viaggio alla scoperta delle più belle ville patrizie della Firenze del XVI secolo trasformate in locande di charme ha inizio nella frazione di Santa Brigida, a pochi minuti da Pontassieve. Il Castello del Trebbio è famoso per essere stato a lungo proprietà della famiglia Pazzi, nemici giurati dei Medici. Tradizione vuole che proprio in una sala di questa affascinante dimora immersa nella natura sia stata messa a punto la congiura antimedicea che, nel 1478, portò all’uccisione del fratello di Lorenzo il Magnifico, Giuliano. Oggi questo celebre episodio viene celebrato portando in tavola alcuni dei vini migliori del Castello: Pazzesco, nettare storico del Trebbio, nato da un blend di merlot e syrah; La Congiura, ottenuto da riesling e pinot grigio; De’ Pazzi, con l’unione di sangiovese, merlot e syrah affinati in anfora.

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Dal 1968 la tenuta è proprietà della famiglia Baj Macario. I proprietari, tra attenti interventi di restauro volti a conservare l’impronta originaria del Castello, negli anni si sono dedicati alla cura dei 350 ettari coltivati a ulivi e vite. Fiore all’occhiello del maniero è, come si è visto, la cantina, seminascosta dietro un cancello in ferro battuto nel ristorante La Sosta del Gusto del giovane chef Claudio Vignali: oltre 100 etichette – tra cui quelle autoctone della sottozona del Chianti Rufina – da assaporare sotto secolari volte a botte e da abbinare a una cucina tradizionale – con piatti-simbolo come il Petto di Faraona farcito al Vinsanto e lo Straccio verde con ragù di cinghiale – impreziosita dai prodotti tipici della tenuta, olio e zafferano su tutti. Nel periodo di raccolta – tra fine ottobre e fine novembre – le olive sono selezionate direttamente da Anna Baj Macario, assaggiatrice ufficiale di olio d’oliva extravergine della Camera di Commercio di Firenze.

La Sala della "Congiura de' Pazzi"
La Sala della “Congiura de’ Pazzi”

Proseguendo il viaggio verso Sud, sulla collina di Arcetri dominata dall’omonimo osservatorio astrofisico sorge Villa Le Piazzole, dimora estiva quattrocentesca della potente famiglia fiorentina degli Acciaiuoli. L’aspetto attuale della Villa – con tanto di curatissimo giardino all’italiana – risale al XVI secolo, ma gli interni sono stati adattati alle esigenze del viaggiatore moderno per favorire il benessere psico-fisico, di concerto con le panoramicissime vedute di cui si gode dalle terrazze.

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Nel suo scollinare verso la Certosa del Galluzzo, ex monastero dell’Ordine monastico certosino, la tenuta abbraccia ettari di verde da cui si producono con metodi naturali oli e vini. Il Villa Le Piazzole Rosso Toscana è un IGT dal colore intenso e dal gusto elegante e di grande struttura, ottenuto da sangiovese, cabernet sauvignon e merlot. Tra i bianchi Il Giardino de Le Piazzole, unione di chardonnay, pinot, trebbiano e grechetto/malvasia, si presenta al gusto e all’olfatto intenso e vanigliato. Passeggiando al sole tra gli uliveti e i filari di vite non è raro imbattersi in lepri, fagiani, cerbiatti e tassi che, insieme ad altri esemplari di fauna selvatica, scorrazzano liberamente nella natura ormai abituati alla discreta presenza dell’uomo.

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A Passignano, nel cuore della suggestiva regione del Chianti, con le sue colline a perdita d’occhio accarezzate dai tiepidi venti primaverili, il rinascimentale borgo di Fonte de’ Medici è il centro nevralgico in cui, da 26 generazioni, la famiglia Antinori produce alcuni dei sui vini più celebri: Tignanello e Solaia. Il borgo, il cui nome deriva da una piccola fontana che offriva ristoro ai pellegrini in cammino verso Roma, cinge due colline. Santa Maria a Macerata, che ospita la reception, il centro benessere, alcuni appartamenti e il ristorante La Trattoria della Fonte, e Tignanello, con altri appartamenti che si perdono nelle vigne.

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Poco distante, nella Badia di Passignano – un antico monastero fondato nel 395 dall’Arcivescovo di Firenze – le antiche cantine custodiscono 2000 barriques in cui Antinori lascia affinare il Badia a Passignano Chianti Classico Riserva. Immancabile una sosta alla stellata Osteria di Passignano: la tradizione è rivisitata, le farine biologiche sono macinate in pietra e i maialini di cinta senese sono allevati allo stato brado nel bosco di proprietà degli Antinori. Accanto ai nobilitati Panino al LampredottoCrostone di cavolo nero e fagioli, si consigliano anche le Linguine di grano arso con ragù di agnello, asparagina e sedano-rapa all’anice e il Petto di piccione arrosto con finocchi e arance.

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Nelle immediate vicinanze, il Castello di Bibbione e l’adiacente fattoria vennero acquistati nel 1511 da Niccolò Machiavelli come residenza di campagna. Esiste ancora un passaggio segreto sotterraneo, parzialmente inesplorato, che dal Castello si snoda per centinaia di metri fino alle acque del fiume Pesa. Le coltivazioni dell’azienda agricola – anche qui principalmente uliveti e vigneti, ma non mancano 10 ettari coltivati a girasoli – circondano gli appartamenti dell’odierno agriturismo. Le camere sono ospitate nelle vecchie coloniche della tenuta ristrutturate con cotto antico, pietra serena e travi a vista, in un pieno stile rustico che ben si sposa con il verde a tratti selvaggio del giardino circostante.

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L’olio della tenuta, l’extravergine Marchesi Rangoni Machiavelli, proviene dalla raccolta manuale delle olive e conserva un colore vivido e il gusto tipico delle olive toscane. Ottimo da accompagnare ai classici Cantuccini di Prato – biscotti di piccola pasticceria alle mandorle – è invece il Vinsanto del Chianti classico Fattoria di Bibbione, il tradizionale vino da dessert dal colore dorato con riflessi ambrati e dal gusto intenso ed elegante.

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Se si sceglie di proseguire il cammino seguendo una rotta del gusto, una sosta è d’obbligo a Greve e Panzano in Chianti. Nel primo piccolo borgo l’aperitivo è all’enoteca Le Cantine di Greve in Chianti, proprietà dell’Antica Macelleria Falorni nata nel 1729. È la cantina più grande del Chianti, con 1000 etichette in vendita e 140 da degustare al bicchiere accompagnate dalle prelibatezze della norcineria locale: prosciutto saporito, finocchiona e l’immancabile salame al Chianti Classico.

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A Panzano, invece, la scena è tutta di Dario Cecchini, il macellaio più famoso d’Italia che per pranzo fa accomodare i suoi ospiti in vivaci tavoli conviviali per apprezzare non solo il gusto dei suoi piatti ma anche quello autentico della condivisione. Con il Menù del Macellaio di Solociccia si mangia tutto, dal naso alla coda: 6 portate di carne, verdure di stagione, fagioli all’olio e poi via fino al dolce e al caffè con prezzo fisso a € 30. Se si aggiunge una bistecca alla Fiorentina (Menù della Vacca Intera), € 50.

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La dolcezza è di casa a Prato: nel centro storico, la piccola boutique della pasticceria di Paolo Sacchetti, Il Nuovo Mondo, è una promessa golosa. Per concludere la giornata con il sorriso il consiglio è di lasciarsi avvolgere dal gusto pieno della tradizione delle Pesche di Prato preparate da Sacchetti, vicepresidente dell’Accademia Pasticceri Italiani: due dischi di pasta brioche imbevuti nell’alchermes e profumati alla vaniglia e ai canditi sono uniti dal sapore vellutato della crema pasticcera a simulare il succoso frutto estivo.

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Deviando di qualche chilometro in direzione Arezzo, una sosta è d’obbligo a San Giovanni Valdarno per portarsi a casa un pezzettino di Toscana. Qui, presso lo spaccio dell’IVV, l’Industria Vetraria Valdarnese, gli occhi si perdono tra i riflessi cangianti dei cristalli della linea Home&Table: un variopinto universo di oggetti in vetro per la casa, dai bicchieri ai portacandele, dai centrotavola ai vasi di design.

Collezione Shirdak in vetro trasparente con decoro oro
Collezione Shirdak in vetro trasparente con decoro oro

Un weekend in Toscana è un viaggio imprevedibile. Un cammino al confine tra natura e storia che in ogni angolo può riservare una piccola macchina del tempo: un castello, una villa o un’antica dimora estiva in grado di riavvolgere i secoli in un istante. La culla del Rinascimento e delle belle arti è anche culla di una delle tradizioni enogastronomiche più nobili della nostra Penisola, per un connubio estatico tra vista, gusto e olfatto in cui i sensi si esaltano in un lungo weekend di piacere.

Castello del Trebbio

Sara Stopponi

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