Il rosso vivace di Braida
La storia della Barbera è legata alla famiglia Bologna da tempo: il padre di Giacomo, Giuseppe, ne sceglieva accuratamente la botte più esuberante e scalpitante e la soprannominava “Monella”. Inconfondibile per il suo irrefrenabile frizzare, luminosissimo alla vista, dal colore rosso rubino con unghia violacea, è in grado di conquistare il nostro naso con profumi freschi e vivaci, a metà strada tra il fragrante e il vinoso, sfoggiando un vasto repertorio di piccoli frutti rossi. In bocca non riesce a star fermo: è come se saltellasse da una parte all’altra del nostro palato, invadendolo di un gusto semplice, diretto e rinfrescante.
Nel 1961 la prima annata: il vino simbolo dell’azienda Braida festeggia il suo cinquantesimo compleanno con la stessa grinta del passato. La Barbera da tutto pasto, quella che non ci annoia e che rende ancora più divertente un pranzo fra amici, un vino che sa accompagnare piatti molto semplici e sfiziosi, come l’intramontabile “pane e salame”, ma anche un rosso che non abbassa la testa accanto a bolliti, arrosti e cacciagione. Sicuramente una versione più spensierata del vitigno autoctono piemontese, di cui, invece, risulta ancor più pronunciato il lato austero nella versione proposta da Giacomo Bologna, “Bricco Dell’Uccellone”. Tutta un’altra Barbera, che affina 15 mesi in botti di rovere da 225 lt, acquisendo profumi più complessi e un corpo e una struttura maggiori, che la rendono meno “Monella”, ma di certo più elegante. La protagonista di oggi, però, è lei, l’indomabile di casa Braida, che ci cattura con la sua allegria e spigliatezza : non ama farci aspettare ed è quindi subito pronta da bere; predilige una temperatura di servizio fresca di cantina e per questo motivo è un rosso che può essere consumato sia in inverno che in estate.
Briosa, coinvolgente, irrequieta e birichina: Monella in tutto e per tutto.
Serena Zerilli