Un vino in cui la montagna emerge in ogni sorso, emblema del territorio dove nasce, a ben 872 metri s.l.m., dove da generazioni la famiglia Piffer culla questo Müller Thurgau d’altura: il Vigna delle Forche firmato Cembra Cantina di Montagna.
L’annata 2018 ha conquistato la Medaglia d’Oro al “Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau 2020”, nell’ambito della 33° edizione della rassegna “Müller Thurgau: Vino di Montagna”, un premio riconosciuto a un vino che in ogni annata dimostra nuove e intriganti sfaccettature, esprimendo una personalità unica.
Cembra Cantina di Montagna affonda i propri valori nell’autenticità del territorio e nell’indissolubile legame con i propri conferitori. A fine settembre scorso, sul tetto della viticoltura eroica trentina, si è conclusa la vendemmia delle uve Müller Thurgau a Vigna delle Forche: cru identitario della valle di 1.5 ettari situato appunto a 872 metri s.l.m., terreni scoscesi e le pendenze che spesso superano il 40% obbligano i viticoltori a svolgere manualmente tutte le operazioni in vigna, con tempi di lavorazione che superano le 900/1.000 ore per ettaro. Sono loro, gli Eroi del vino, impegnati ogni giorno dalle prime luci dell’alba a realizzare i desideri di una viticoltura esigente per conferire a Cembra Cantina di Montagna uve sane e di qualità.
Qui, nonostante l’altitudine, il Müller Thurgau trova perfetta dimora. Ogni anno la vendemmia di Vigna delle Forche si svolge in un’unica giornata: i conferitori raccolgono con il “Lorel” i preziosi grappoli e si inerpicano lungo i ripidi versanti per conferire il frutto di un anno intenso di lavoro.
«L’annata appena trascorsa si è caratterizzata per un’estate con temperature lievemente al di sotto della media degli ultimi anni. – afferma Ezio Dallagiacoma, Direttore Tecnico di Cembra Cantina di Montagna – Nonostante le piogge estive abbondanti, le uve in Valle di Cembra a fine agosto si presentavano sane e con un ottimo grado zuccherino. Condizioni che lasciavano ben sperare per la vendemmia imminente».
L’obiettivo dello staff tecnico in cantina è quello di dare voce all’unicità del territorio e di giocare con il tempo, creando un vino identitario con ottime prospettive di evoluzione ed invecchiamento anche nel lungo termine.
Quando scivola nel bicchiere questo vino di altura ammalia la vista con un colore giallo paglierino e invita all’assaggio con le sue note di fiori bianchi, sambuco e frutta a pasta gialla che, con il passare degli anni, lascia spazio a note di pietra focaia e cappero salato. La fresca acidità e il finale lungo, verticale e persistente, conquistano il palato.