Vini di qualità: la chiave della grande distribuzione
La grande distribuzione è in prima linea nella vendita di vini di qualità: secondo una ricerca IRI, commissionata da Vinitaly, nel corso del 2016 il giro di affari è stato di un miliardo e mezzo di euro, con una crescita del 60 % degli acquisti nei supermercati per i prodotti enologici con riferimento territoriale DOC, DOCG e IGT.
Il trend di vendita per il comparto dei vini a denominazione d’origine continua la sua crescita, attestandosi su un +4,9% nel primo bimestre del 2017. Emerge, inoltre, un altro dato fondamentale: i consumatori ricercano con sempre maggior frequenza vini di qualità legati al territorio e la domanda diventa così sempre più esigente. Diminuisce sensibilmente l’acquisto di vini sfusi, di damigiane e bottiglioni da un litro e mezzo, mentre aumenta la scelta della classica bottiglia da 75cl.
Aumenta la voglia di informarsi sulle caratteristiche dei vini di qualità: l’86% dei consumatori è orientato a sperimentare nuovi prodotti e ricerca informazioni dettagliate, consultando spesso siti web di settore. Scendendo nel dettaglio, la ricerca dell’IRI evidenzia che i vini fermi sono più richiesti di quelli frizzanti, mentre i prodotti biologici stanno attraversando una positiva fase di crescita.
Nel complesso, i risultati incoraggianti emersi dallo studio confermano il trend positivo del 2016, che ha visto una robusta crescita dei vini a denominazione e degli spumanti, rispettivamente del 2,7% e del 7%.
“Siamo sulla strada giusta, auspicata da tempo”, ha sottolineato Cesare Cecchi, Consigliere di Federvini (Chianti Cecchi). “Non dobbiamo assolutamente tradire questa qualità che viene cercata dal consumatore, sarebbe un errore imperdonabile. Le cantine devono continuare a ricercare la qualità del prodotto senza accettare scorciatoie, e i distributori devono incoraggiare la produzione a proseguire su questa strada”.