Vin@rte a Trieste: l’incontro tra gusto e pennelli

Vin@rte a Trieste: l’incontro tra gusto e pennelli

Parte mercoledì 20 luglio alla Lux Art Gallery di Trieste la prima serata di Vin@rte, un percorso tra vino e arte. Nella cornice della personale intitolata “Petrolio” dell’architetto e artista figurativo-concettuale Paolo Ferluga, sarà aperta la degustazione dei vini Simon di Brazzan prodotti da Daniele Drius, un artista della viticoltura biodinamica, sapientemente raccontati da Alberto De Luca, promotore di importanti cantine italiane. Nell’intervallo tra ogni passaggio si potrà comprendere anche il significato della mostra con la giornalista Benedetta Moro.

daniele drius vin@rte

ARTE E VINO VERSO LA RIVOLUZIONE DEL SISTEMA

«La biodinamica è l’unica strada percorribile se il proprio obiettivo è rispettare la natura, la vitalità della terra e, soprattutto, prendersi cura delle viti», così Drius, originario del Friuli, spiega il suo credo di produttore che ha abbandonato l’uso di trattamenti chimici, introducendo l’utilizzo della poltiglia bordolese, risultato dell’unione tra rame, calce e zolfo. Dall’altra parte Paolo Ferluga, triestino, si diletta a richiamare l’attenzione del pubblico, attraverso una forte critica riguardo gli esiti di quell’oro nero che tanto ha inquinato l’economia e il mondo.

vin@rte biodinamica

LA PUREZZA DELLA NATURA NEI CONCIMI DI DRIUS

Nel vigneto Drius impiega la confusione sessuale e il piretro naturale quale insetticida. I concimi utilizzati sono lo stallatico e quelli fogliari a base di alghe, del tutto naturali. Sulla terra sono spruzzati i preparati di corno letame e di corno silicio.

I terreni, infine, vengono preparati per seminare il sovescio, ovvero un mix di erbe seminate a file alterne in autunno, lasciate crescere fino alla fioritura e poi sfalciate ed interrate, volte a migliorare la fertilità del terreno e soprattutto ridurre la compattezza del suolo. Per lavorare il vino, travasarlo e imbottigliarlo, Drius segue il calendario biodinamico di Maria Thun. E il gusto sarà tutta una scoperta a Vin@rte.

Paolo Ferluga vin@rte

LA DEGUSTAZIONE DEI BIANCHI E LA DELICATEZZA IN CUCINA

In questo abbinamento antitetico tra il “petrolio figurativo” e la viticoltura biodinamica, a Vin@rte saranno degustati il Blanc di Simon tratto da uva Friulano, il Sauvignon e l’uvaggio Rinè Blanc, ovvero blend di Pinot Bianco, Sauvignon, Malvasia e Traminer.

Tutti vini bianchi, fermi, precisi, freschi e con personalità. In cucina, il Blanc di Simon è proverbiale per accompagnare antipasti a base di prosciutto crudo e primi piatti con ragù di carne in bianco. Il Sauvignon è abbinabile a piatti a base di pesce: pasta con vongole e tartufi di mare, spigole ed orate. Il Rinè Blanc, infine, è compagno ideale per secondi di pesce al forno: San Pietro e dentice su tutti.

Per partecipare alla serata di Vin@rte, è possibile iscriversi sulla piattaforma dedicata all’iniziativa.

Vin@rte a Trieste: l’incontro tra gusto e pennelli

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