Cucina ed estasi dei sensi

Prima ancora che la scrittrice francese Muriel Barbery conoscesse la fama col romanzo “L’ eleganza del riccio”,aveva dato alle stampe”Estasi Culinarie”,142 pagine di ricette e ricordi.
Al centro del racconto troviamo uno scorbutico critico gastronomico parigino Monsieur Arthens,che abita in un lussuoso appartamento in rue De Grenelle.

Cinico nella vita familiare e nel lavoro,in punto di morte intraprende un viaggio del sapore alla ricerca del cibo della felicita’.Il cuore sta per cedere mentre fegato e stomaco nonostante le innumerevoli abbuffate,resistono.
Riappropriarsi dell’ultimo sapore,che poi sarebbe il primo,frulla nella testa del moribondo che cerca di riacciuffarlo.
Mella mente si fa strada lo stufato della nonna,con ricco intingolo destinato alla scarpetta.Il ricordo piu’ remoto,di una cucina fatta di gesti lenti e meticolosi,di pietanze servite in bianche porcellane per una tavola con pochi sorrisi e poca allegria.
Dopo anni di assaggi,recensioni,profumi,perizie e stroncature ora,mestamente si avvia al giudizio finale.Il viaggio tocca paesi e citta’,la Grecia dei Lukumades,piccoli bigne’fritti,croccanti fuori e morbidi dentro e passati nel miele.La Spagna con piatti di carne e peperoni dolci.Il fantastico sorbetto all’arancia al centro di un pranzo istituzionale.
La Bretagna in estate con le sardine alla griglia,celestiale la descrizione dell’incontro col palato.
Capitolo a parte merita il famoso giardino di zia Marthe.Una cattedrale verde ricca di erbe,piante odorose e aromatiche,salvia,tiglio,gelsomino,gerani,limoni ma ,soprattutto i pomodori,succosi frutti color porpora.
Il cibo crudo,il pesce crudo e la cartografia della carne conosciuta dai cuochi giapponesi.Per il sashimi si parla di morbilezza,vellutata morbidezza.
E ancora i gamberetti alla griglia nella padella di ghisa con poco olio e curry.
Il pane,in spiaggia.La crosta coi i suoi solchi che sembrano solchi di terra,il poetico incontro tra la crosta e la mollica e poi un lavoro di mandibole!
Le ostriche della Normandia e i nobili vini francesi occupano pagine e pagine.
Le madeleine di proustiana memoria e poi,illuminazione! I bigne’ del supermercato!ecco l’antico sapore.Monsieur Arthens chiede al fido nipote Paul di correre a comprare una confezione da Carrefour.Bigne’con granella di zucchero,siamo alla fine del viaggio,e come in passato,si rompe grossolanamente la plastica,si apprezza il profumo che fuoriesce e si acciuffano bigne’ incollati dallo zucchero.Unione quasi mistica della lingua.
Incredibile dopo una vita a bacchettare e banchettare sofisticati piatti sciogliersi per un cibo semplice e dalla fattura industriale.
Da leggere!

Patrizia Cesari

Cucina ed estasi dei sensi

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