Heston Blumenthal & l’Hamburger Che Salverà Il Pianeta!

Mark Post in persona, Direttore del Dipartimento di Fisiologia dell’Università di Maastricht, l’ha annunciato al mondo durante il Meeting della American Academy of Arts and Sciences in corso a Vancouver, Canada.  E’ il famigerato hamburger artificiale. Coltivato in laboratorio a partire dalle cellule staminali. Sarà pronto entro la fine di quest’anno e verrà cucinato e servito da Heston Blumenthal, celebre chef alchimista  britannico, tre stelle Michelin e noto per le sue creazioni di gastronomia molecolare, ai fornelli del suo ristorante The Fat Duck nel Berkshire o a Londra da Dinner a Kensington.

Non costerà proprio “pochissimo”, ovvero circa 250.000 euro. Cifre pazzesche che però ci dicono qualcosa sulla difficoltà dell’impresa: ogni “pezzo” di carne si ottiene infatti estraendo le cellule staminali dal tessuto muscolare della mucca e facendole crescere nei reattori del laboratorio contenenti un mezzo di coltura con una forte percentuale di plasma bovino.

Le ‘fette’ vengono poste tra due strati di velcro, che le allungano e le contraggono durante la crescita. Per aumentare il tenore di proteine, la carne in provetta viene poi sottoposta a scosse elettriche periodiche. La striscia più grande ottenuta finora è lunga 3 cm, larga 1,5 cm spessa mezzo millimetro e ciò vuol dire che per un hamburger ne serviranno tremila.

Rimangono due questioni in sospeso: il colore della carne, ad oggi grigiastro per l’assenza di mioglobina,  e il gusto, per ora piuttosto insipido.

Il progetto, che è stato finanziato da un ricco donatore anonimo, ha però, una nobile missione: Salvare il Pianeta! Animali connessi.

L’eccessivo consumo di carne, nella nostra dieta alimentare, non costituisce solo un problema per la salute dell’individuo, anche per quella del pianeta. Per produrre un chilo di carne di manzo servono 15mila litri d’acqua e per  soddisfare la richiesta del mercato  vengono allevati tre miliardi di animali, azione che causano un notevole squilibrio delle risorse del pianeta, problematica in evitabile crescita.

Per l’ideatore si tratterebbe infatti di un modo di produrre carne a basso impatto ecologico: nei prossimi 40 anni, ha sottolineato il ricercatore, la domanda mondiale di carne raddoppierà e “già ora usiamo il 70% della capacità dell’agricoltura per gli allevamenti”, ha spiegato Post.

Ma la Lav non è affatto d’accordo: l’alternativa più sostenibile, tanto sul piano ambientale quanto su quello etico e salutare, alla carne è l’alimentazione priva di ingredienti animali. “Alimentarsi è una necessità per tutti e la qualità e le caratteristiche degli alimenti sono la prima forma di protezione della nostra salute: per questa ragione la produzione di cibo non può essere condizionata dalla logica del business, senza tenere conto invece di aspetti davvero prioritari come la tutela della salute collettiva e del pianeta, il rispetto degli animali”, afferma Paola Segurini, responsabile LAV Settore vegetarismo.

Per la Coldiretti poi, sarebbero più  del 70% gli italiani che non mangerebbero l’hambuger in provetta, nemmeno se cucinato da uno chef di fama, oltre allo scetticismo dilagante in materia di modificazioni genetiche su animali e vegetali.

Ma qui non si tratta di rivoluzionare il nostro stile alimentare, più semplicemente, agevolati dalla nostra cuicina mediterranea ricca di ricette senza ingredienti animali, basterebbe riscoprire i piatti della nostra tradizione a base di legumi, che sono nutrienti, proteici ed hanno un costo sensibilmente più modesto, molto lontano dal famoso quarto di milione di euro per la celere polpetta sperimentale, ammesso poi che ketchup e patatine ci stiano ancora bene!

SaraDeBellis

Heston Blumenthal & l’Hamburger Che Salverà Il Pianeta!

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