Al-Cantàra presenta i due vini da collezione 2022

Con un rosso di nerello mascalese in purezza dedicato a Luigi Pirandello e un Etna Bianco Doc in omaggio al semisconosciuto poeta siciliano del XVI secolo, Antonio Veneziano, la cantina Al-Cantàra, l’azienda vinicola di Pucci Giuffrida di contrada Feudo Santa Anastasia a Randazzo, sull’Etna, prosegue il progetto dei vini da collezione iniziato con il rosso “Liolà-Ullarallà”, anche qui citazione del drammaturgo di Girgenti premio Nobel per la letteratura.

Il leggendario Nerello Mascalese di Al-Cantàra

Due le etichette che vedono la luce in questo ultimo scorcio del 2022. La prima è il rosso “Pensaci, Giacuminu!®”, realizzato da uve di nerello mascalese 2018, il vitigno autoctono dell’Etna che, prima di essere imbottigliato in 1400 esemplari, riposa in tonneaux di castagno dell’Etna. Un procedimento, questo, che asseconda la voglia di sperimentazione e innovazione del produttore Giuffrida, affiancato dall’enologo Salvo Rizzuto, per testare le proprietà della stagionatura in piccole botti di castagno, essenza naturalmente ricca di tannino, che oggi vengono prodotte soltanto a Marsala con legname proveniente dai boschi cedui dell’Etna.

Il poetico Carricante

Destinata a un pubblico di collezionisti e cultori di annate dell’Etna nord è anche la seconda etichetta, anche questa progettata e acquerellata a mano dall’artista Annachiara Di Pietro, che per Al-Cantàra cura da qualche anno l’immagine dei prodotti. Si tratta di “Raiju di Bellicza®”, Etna Bianco Doc da uve carricante della vendemmia 2021. Uve dalla naturale longevità che ne fanno un vino destinato all’affinamento in bottiglia da sei a otto anni. Il nome rievoca un verso della raccolta di poesie inedite del siciliano Antonio Veneziano, del quale Giuffrida, vigneron appassionato di letteratura e teatro, è venuto in possesso alcuni anni fa partecipando a un’asta.

Pucci Giuffrida: il vigneron letterato

«Un manoscritto del tardo ‘500 – spiega Pucci Giuffrida – che avevo acquistato, incuriosito da questa curiosa e sconosciuta antologia di poesie di autori siciliani. Da un’analisi più attenta, commissionata a studiosi dell’Università di Palermo, alcune ottave di questi versi, assolutamente inedite, vengono attribuite con certezza al poeta palermitano Veneziano, considerato in ambito accademico una sorta di “Petrarca di Sicilia”: artista ribelle e avventuriero, con fama di dongiovanni e temuto dai potenti di cui si faceva beffe.

Etichettato come “artista maledetto” divenne amico fraterno del papà del Don Chisciotte, lo scrittore spagnolo Miguel Cervantes. Oggi Veneziano è ancora poco studiato: il mio augurio è quello di poter contribuire alla sua rivalutazione partendo da questo episodio così curioso in cui mi sono imbattuto da quando ho iniziato a produrre vini».

Anche Raiju di Al-Cantàra è in edizione numerata: 1399 etichette rifinite ad acquerello da Annachiara Di Pietro che sul retro riportano l’ottava da cui è stato estrapolato il titolo.

Al-Cantàra

Al-Cantàra presenta i due vini da collezione 2022

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