Rosa Fresca Aulentissima

Voglia di sperimentare, materia prima d’eccellenza e tecnica perfetta nella distillazione: nasce così Rosa Fresca Aulentissima, la prima grappa firmata Al Cantàra e nata da vinacce di nerello mascalese.

Prodotta in 599 esemplari sull’Etna da Al-Cantàra, l’azienda vinicola del produttore Pucci Giuffrida e delle sue “poesie da bere”, Rosa Fresca Aulentissima, così chiamata dal primo verso del componimento del poeta-giullare Cielo d’Alcamo, la grappa di Al-Cantàra vede la luce a Valdina. Qui, in provincia di Messina, fra alambicchi di rame realizzati su misura, il mastro distillatore Giovanni La Fauci, in arte Giovi, estrae l’anima delle vinacce (le bucce esauste di fine fermentazione dell’uva) che i migliori produttori della Sicilia e di alcune parti d’Italia gli affidano per ottenere distillati d’eccellenza.

«L’idea di cimentarci con una grappa dell’Etna – spiega Pucci Giuffrida – è stata una entusiasmante e ulteriore sperimentazione del nerello mascalese: occorreva portare le vinacce fuori dalla nostra cantina di Randazzo e affidarle a occhi chiusi a seri professionisti, perché garantissero l’alto livello di qualità raggiunta da Al-Cantàra in questi anni, investendo in professionalità come quella del nostro enologo Rizzuto e in macchinari per la vinificazione di ultima generazione, come la pressa inertizzata con azoto che riduce la presenza di solfiti nei nostri vini. Ci siamo affidati al miglior mastro distillatore in Sicilia, Giovi, puntando sulla sua fama, riconosciuta anche fuori dall’isola. Da parte nostra, avevamo la consapevolezza di affidargli dell’ottima materia prima allevata in uno dei territori più generosi e straordinari della Sicilia, le contrade del versante nord dell’Etna».

Rosa Fresca Aulentissima è una grappa giovane, che riposa poco più di 10 mesi prima di essere imbottigliata. Viene distillata in alambicchi di rame con un procedimento definito “discontinuo”, ossia riempiendo la caldaia con un carico per volta, rispettando le singole materie prime provenienti da vari produttori e scaldando gli alambicchi con una profumata brace naturale, quella del legno di faggio. «Il nostro impianto – spiega La Fauci – lavora sotto vuoto per favorire sia l’estrazione aromatica che la separazione delle varie frazioni di distillato: cuore, testa e code». Il passaggio successivo alla distillazione è la diluizione con acqua demineralizzata, che “Mastro Giovi”, rispettando antichissimi e misteriosi rituali, esegue rigorosamente secondo calendario lunare.

Il risultato, come delinea il sommelier Maurizio Molinaro, è una grappa dal piacevole profumo fresco e floreale, con note spiccate di viola e sambuco, lasciando successivamente spazio anche a sentori di nocciola. All’assaggio è piacevole equilibrata e armonica, rivelandosi un’elegante espressione di Nerello Mascalese, Perfetta da degustare in purezza o in abbinamento con un cioccolato fondente 85% oppure abbinata nei cocktail insieme a frutta e spezie.

Menziona merita, infine, l’etichetta firmata dall’artista Annachiara Di Pietro, che ha preso spunto da una romantica miniatura del XIII secolo del Codice di Manesse ricavando un delicato acquerello raffigurante un abbraccio fra due amanti sullo sfondo dell’Etna.

www.al-cantara.it

Rosa Fresca Aulentissima

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