Alle radici del Barolo

Slow Food Editore presenta un viaggio tra storia e cantine del vino italiano tra i più prestigiosi e riconosciuti al mondo: il libro “Alle radici del Barolo” vede il suo autore, il giornalista Armando Castagno, tracciare il racconto di dieci cantine produttrici del pregiato vino.

Disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, “Alle radici del Barolo” narra infatti in meravigliose immagini e parole lo spaccato contemporaneo e altresì ricco di storia di un vino sinonimo di eccellenza.

Una storia nobile, quella del Barolo, cominciata prima dell’unità d’Italia e giunta fino ai nostri giorni con i fasti e gli onori che contraddistinguono questo grande vino, riconosciuto in tutto il mondo come icona dell’enogastronomia italiana di qualità.

Il libro si muove dalle note storiche relative alla sua nascita, così come dalle sue prime attestazioni: una storia fatta di carte d’archivio, documenti e appunti, che si intreccia con le vicende politiche italiane del tempo. A dar voce a questa interessante ricostruzione è Lorenzo Tablino, storico del vino e per anni enologo di Fontanafredda, che nel suo complesso lavoro a tratti archeologico, tra archivi e mura di antiche cantine, ha tracciato una linea che passa inevitabilmente dal successo del Barolo su scala internazionale, avvenuto soltanto negli anni Novanta dello scorso secolo, retrocedendo verso annate e periodi storici molto lontani dal prestigio di cui il vino gode attualmente.

Realizzato grazie al sostegno di Banca d’Alba, “Alle radici del Barolo” si arricchisce delle suggestive fotografie di Clay McLachan e le parole di Armando Castagno, giornalista ed esperto di vino, che accompagnano il lettore alla scoperta di dieci cantine in attività da prima del 1861 che ancora oggi producono Barolo.

Fratelli Alessandria, Borgogno, Burlotto G.B., Cordero di Montezemolo, Fontanafredda, Umberto Fracassi, Marchesi di Barolo, Poderi Marcarini, Poderi Oddero e Rocche Castamagna vengono accomunati entro un’interessante prospettiva che collega l’attività contemporanea alle profonde radici ancorate nel passato, e che mostra in che modo i diversi protagonisti di questo scenario si misurino con un’eredità così importante.

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