Il potere della rifrazione dove il colore si libera e prende forma nella capsule Flare di Draga & Aurel

La capsule collection in lucite “Flare” di Draga & Aurel fa il suo debutto al Design Miami e al Salon Art + Design di New York, prodotta in esclusiva per Todd Merrill Studio, galleria newyorkese di collectible design. Un’esplosione di colore, vitale e vigorosa, espressione dell’approccio ludico e anticonvenzionale della coppia di Como, assottigliando la distanza tra arte e progetto.

Affascinati dalla traslucenza e opacità, dai processi di taglio e laminazione delle articolate sculture geometriche in vetro dell’artista sudcoreano Jiyong Lee e dalla dimensionalità delle opere in acrilico laminato di Vasa Mihich, Draga & Aurel danno vita a “Flare”, appunto “Bagliore”, una collezione composta da un Totem scultura e coffee table declinati in 7 varianti.

«Flare è una scintilla di colore che divampa, si libera e prende forma. È gioia, sperimentazione, intuizione e libertà espressiva», dichiara Draga Obradovic.

Maestri della resina epossidica a uso artistico, Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, nella capsule Flare, sperimentano il polimetacrilato di metile, noto anche come lucite – traslucido, simile al vetro, ma anche duro, leggero e infrangibile – lavorato a mano dai migliori laboratori artigianali del lago di Como con una tecnica del tutto originale.

Le lastre di lucite colorate, di varie forme e spessore, vengono accostate in modo da creare affascinanti sfumature. Successivamente tagliate e riassemblate per generare un fascio di luce sorprendente su ogni pezzo, dal quale prende vita un’esplosione di colore.

Il risultato sono oggetti polifacciali, i quali cambiano a ogni angolazione, esprimendo pienamente il concetto di bagliore, che, illuminando rivela nuove prospettive, porta con sé intuizioni e conduce a nuove scoperte.

Proprio qui a Como, dal 2007, ha sede lo studio Draga & Aurel con annesso il laboratorio multidisciplinare e l’atelier, in cui liberi di sperimentare si muovono tra i modelli ipnotici dell’Op art, il fascino futuristico del design dell’era spaziale e la sobria eleganza del minimalismo. Forti di un diversificato background nell’ambito dell’arte, della moda e dell’artigianato che permette una visione del progetto da molteplici angolazioni, creano nuove suggestioni in cui Arte e design seguono al contempo percorsi paralleli e complementari, in un costante dialogo che ne rafforza e talvolta ne ribalta i significati.

Precursori dell’upcycling nel settore del design, il duo inizia un percorso reinventando in chiave personale mobili e oggetti vintage, creando le prime collezioni “Deshabillé” e “Heritage”.

Il 2009 segna il debutto della coppia al Salone del Mobile di Milano, che inaugura un felice periodo di collaborazioni con importanti aziende del design internazionale quale Baxter, Wall&Deco, Visionnaire e Gallotti&Radice.

Dieci anni dopo, i designer sorprendono il pubblico della Milano Design Week con un nuovo progetto personale chiamato Transparency Matters, cui l’uso della trasparenza va oltre il mero aspetto estetico. Draga e Aurel indagano il concetto di trasparenza come metafora della nostra capacità di vedere e comprendere il mondo circostante e invitano a guardare oltre le apparenze, a riflettere sulla propria percezione della realtà e, in ultimo, ad apprezzare la bellezza nascosta nelle cose. La trasparenza sinonimo di chiarezza e apertura mentale, ma può anche rappresentare l’illusione e la sfocatura della realtà.

Photo: Courtesy of Todd Merrill Studio

Draga & Aurel

Il potere della rifrazione dove il colore si libera e prende forma nella capsule Flare di Draga & Aurel

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