Export dell’olio d’oliva: le nuove regole

Nuove regole sul commercio internazionale dell’ olio d’oliva: da gennaio 2017, infatti, entra in vigore la nuova nomenclatura combinata, che consentirà di distinguere l’olio vergine dall’olio extravergine.

Grazie all’impegno del Copa-Cogeca e di Agrinsieme, ovvero il coordinamento rappresentante delle aziende e delle cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, la voce doganale che oggi combina l’olio vergine extravergine sarà infatti divisa in due codici distinti, in grado di consentire la tracciabilità dei due prodotti e informazioni più dettagliate sui flussi commerciali internazionali.

olio d'oliva extravergine agrinsieme

La nuova norma ha l’obiettivo di contribuire a difendere la qualità, riducendo il rischio di frodi di cui l’olio extravergine di oliva è spesso oggetto. Inoltre, grazie alla nuova nomenclatura a livello doganale, sarà favorita una migliore conoscenza dei movimenti del prodotto a livello globale, che consentirà così di tracciare un quadro più preciso sulla reale diffusione e richiesta di olio di qualità nel mondo.

Secondo dati diffusi in Commissione UE, per la campagna 2015/2016, si stima che la produzione mondiale di olio d’oliva si attesti sulle 3.242.000 tonnellate (+33%), di cui 2.303.000 tonnellate a produzione Ue (+61%). La Spagna si confermerebbe primo produttore con 1.395.000 tonnellate stimate (+66%), seguita dall’Italia con 472.000 tonnellate (+112%), la Grecia con 320.000 (+7%).

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Focus sulle esportazioni: tra ottobre 2015 e marzo 2016 è stata registrata una forte riduzione dall’Europa verso il Brasile, pari addirittura a –47%, a causa della crisi economica e della svalutazione monetaria, mentre cresce l’export verso la Cina, con una previsione del + 36%. Sono tuttavia gli Stati Uniti i principali importatori di olio europeo, con preferenza sostanziale di quello italiano.

Tra i paesi dell’Unione Europea si è invece registrato un calo del 21%, a causa della scarsa disponibilità del prodotto: per l’Italia, il maggiore importatore europeo di olio rimane la Germania, a cui è destinato il 30% delle esportazioni intracomunitarie di olio d’oliva.

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