La centenaria Fabbrica del Cioccolato SAID conquista il Medio Oriente 

UN’AVVENTURA NATA NEL QUARTIERE SAN LORENZO A ROMA OLTRE 100 ANNI FA E OGGI SAID FATTURA 10 MILIONI DI EURO SOLO CON IL FRANCHISING, CONSOLIDA IL MERCATO INTERNO E GUARDA CON CRESCENTE INTERESSE A QUELLO ESTERO

È la storia di S.A.I.D., acronimo di “Società Azionaria Industria Dolciumi”, fondata sotto il regime fascista, mantiene ancora oggi la stessa ragione sociale di quando si iscrisse nel 1923 all’albo degli artigiani. In un periodo di ristrettezze e regimi autoritari con occhio lungimirante Aldo De Mauro ha posto le basi di una impresa, che a oltre 100 anni dalla sua creazione e alla terza generazione, raggiungerà quest’anno i 7 punti vendita tra Europa e Paesi Arabi.

Il cioccolato italiano nel mondo

Il cioccolato italiano sta vivendo una stagione di grande successo a livello mondiale con una crescita annua a due cifre e un saldo positivo di 994 milioni di euro nei primi otto mesi del 2023, in crescita del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che consolidano il ruolo importante dell’Italia nel panorama mondiale, dove detiene una quota del 12% sulle esportazioni globali di cioccolato. Si rivela un prodotto di punta dell’esportazione alimentare italiana in una ventina di paesi, dall’Arabia Saudita al Brasile. Proprio sui Paesi medio orientali con Dubai, Doha e Ryhad, che SAID ha deciso di puntare, infatti nella primavera del 2024 inaugurerà un nuovo store in Kuwait

Artigiani del Cioccolato Esperti in Ospitalità

Come racconta il Ceo Fabrizio De Mauro, terza generazione, hanno esportato non solo i prodotti ma la filosofia aziendale legata alla cura del design dello store, unita al pregiato cioccolato e una calda accoglienza. “La nostra azienda poggia su un tesoro unico che è la vera prospettiva di SAID: i vaolri che ci tramandiamo”. Valori che si racchiudono in una definizione: Artigiani del Cioccolato, indipendenti ed esperti in ospitalità.  

Ce ne si accorge appena si varca la soglia dell’Antica Fabbrica del Cioccolato, per arrivare bisogna lasciare Via Tiburtina e prendere una stradina laterale. All’accoglienza, oltre allo staff di servizio, la titolare Carla De Mauro, sorella del CEO, illustra le sale e le attrezzature utilizzate una volta per la lavorazione delle caramelle e del cioccolato. Attrezzature ancora ben conservate, disposte in bella mostra, fanno parte ormai dell’arredamento: le macchine per la lavorazione delle caramelle, mentine, mou e per la produzione dei gianduiotti, le pressatrici delle fave di cacao, i tavoli di metallo riscaldabili tramite resistenze elettriche per la lavorazione dell’impasto di cioccolato, gli stampi in ferro ora appesi come quadri alle pareti, tutto in un’atmosfera tipica dei bistrot. Raccontano di un passato fatto di intraprendenza, sacrificio e di una fermezza che ha attraversato guerre, crisi economiche e pandemiche, mantenendo la barra sempre dritta sulla qualità.

Un progetto imprenditoriale che ha visto, negli anni 2000, un accurato intervento di ristrutturazione, mantenendo il fascino originale degli anni ’20. Parte degli spazi è stata destinata all’ospitalità con un elegante bar ristorante e bistrot in una atmosfera tra tradizione e innovazione. Modello di retail particolarmente apprezzato. 

“Il modello di retail prevede l’abbinamento del cioccolato all’hospitality, un’idea che vanta ormai molte imitazioni – a garanzia del fatto che è una strada giusta – ma rimane un unicum di SAID, sia in termini di design che di oculato sfruttamento dell’esperienza centenaria”, afferma Fabrizio De Mauro.

L’azienda sta evolvendo verso una nuova fase, il 2024 sarà l’anno della SAID 2.0 con l’obiettivo di aumentare la redditività che consentirà ulteriori investimenti e una crescita rapida, sia nel mercato interno che estero. In primavera sarà inaugurato lo store in Kuwait, dopo le aperture nel 2023 in Qatar a Doha, in Arabia Saudita a Ryhad, preceduta nel 2019 negli Emirati a Dubai. Nei progetti di Fabrizio De Mauro è previsto anche il ritorno a Londra, dopo la recente cessione di due negozi, e prossimamente un secondo store a Roma, nei dintorni di via Giulia.  

I numeri dell’Antica fabbrica del Cioccolato

La composizione del giro d’affari è cosi segmentata: per il 40% somministrazione diretta al pubblico; 40% forniture a terzi; 20% vendita diretta al pubblico. Il flusso d’incasso delle royalties provenienti dal franchising confluisce nella Dalmati Holding s.r.l. che fa sempre capo alla famiglia De Mauro. Il giro d’affari al consumo retail dei negozi in franchising sfiorerà a breve i 10 milioni di euro recando inoltre royalties alla casa madre per circa il 6% sul venduto e ai quali vanno consolidati sia gli introiti del punto vendita storico che le forniture a terzi.

La grande sfida è raggiungere numeri da industria rimanendo un laboratorio artigianale.

SAID

Carlo Loja

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