Il Faro di Capo d’Orso in Costa d’Amalfi inaugura la stagione 2022 con un nuovo progetto di fine dining che porta la firma dello chef 2 stelle Michelin Andrea Aprea.
Un’operazione di co-branding, ma soprattutto un sodalizio d’intenti tra lo storico ristorante della famiglia Ferrara e lo chef stellato, che da un anno ha iniziato il proprio nuovo percorso imprenditoriale.
Il nuovo Faro di Capo d’Orso Andrea Aprea, che emana il fascino di un luogo unico e di rara bellezza, incontra la cucina contemporanea dello chef Aprea, definendo una nuova esperienza che tocca tutti i sensi.
Incastonato tra le falesie della Costa d’Amalfi, quasi a precipizio sul mare e immerso nel folto della macchia mediterranea, Il Faro di Capo d’Orso è un luogo poetico che incanta lo sguardo ad ogni ora del giorno. La vista si spalanca sulla divina costiera, Amalfi e Positano con Li Galli e, sulla linea dell’orizzonte, l’isola di Capri. Tutt’intorno il verde intenso di lecci e carrubi. È qui, in una sala di soli 20 coperti, davanti ad un panorama mozzafiato, che Andrea Aprea porta il suo concept di cucina contemporanea fatto di gusto e rigore, sguardo e consistenza, memoria e ricerca, olfatto e sapore.
«Tornare in costiera è per me un’emozione difficile da esprimere in parole. – dichiara lo chef Andrea Aprea – Sono sensazioni ineguagliabili, nei colori del mare che fa da cornice a Il Faro di Capo d’Orso, nei profumi della vegetazione spontanea, nel calore della terra che alimenta i sapori di prodotti che ci raccontano la grande come la piccola storia. Ritrovo qui l’energia del mio paesaggio emotivo, le mie radici, le suggestioni che animano il mio amore per la cucina. Nella famiglia Ferrara ho trovato persone animate dai miei stessi valori, condividendo con loro l’idea di raccontare al pubblico qualcosa di antico e di nuovo al contempo. Abbiamo scelto di affidare a Salvatore Pacifico la guida della cucina: per sviluppare assieme a lui un inedito percorso di influenze tra materia e sapore, sotto questo cielo ineguagliabile».
La cucina de Il Faro di Capo d’Orso
Andrea Aprea ha scelto dunque Salvatore Pacifico per guidare la cucina de Il Faro di Capo d’Orso e condividere la propria visione gastronomica. Insieme hanno elaborato la proposta del ristorante che si esprime in una carta e tre percorsi di degustazione: Tradizione in progresso, Sapori D’Amare e Contemporaneità.
Molte sono le proposte assolutamente inedite accanto ad alcuni piatti iconici di Andrea Aprea come il “Tortello con ricotta dei monti Lattari e doppia concentrazione di ragù napoletano” o il “Risotto al limone”, piatti che stigmatizzano i valori di fondo su cui Aprea ha costruito negli anni la propria ricerca di cucina.
La gestione del ristorante è curata dalla famiglia Ferrara, da Pio e suo figlio Bonaventura, che cura la sala e la cantina de Il Faro di Capo d’Orso, caratterizzata da circa 1700 etichette tra vini nazionali e internazionali, una selezione importate di Champagne, bottiglie rare e annate storiche, ma anche produzioni di estrema qualità di piccole realtà vitivinicole.
La location de Il Faro di Capo d’Orso
Tra Cetara e Maiori, lungo la celebre Costiera Amalfitana, in uno dei tornanti più mozzafiato, Il Faro di Capo d’Orso è annidato nella roccia a picco sul mare. La sala appare come una scatola di vetro conficcata nella roccia e spalancata sul blu intenso del mare. Intorno la vegetazione folta e selvatica della costa: lecci, cespugli di mirto e lentisco, erica e rosmarino, e ancora arbusti di ginepro.
Le grandi vetrate a tutt’altezza incorniciano un paesaggio di rara bellezza che, col passare delle ore, cambia luce e colori: non sono finestre ma diaframmi sottili tra il dentro e il fuori, tra la cucina e il paesaggio circostante. Pochi materiali definiscono lo spazio: vetro, pietra viva e un pavimento di maioliche blu dipinte a mano della vicina Vietri. Solo 20 coperti e cucina a vista.
Photo Credits: Aurora Scotto di Minico