“Erano di pietra celeste, tutti fichi d’india, e quando si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava, lungo la linea, per cogliere i frutti coronati di spine che crescevano, corallo, sulla pietra”.
[Elio Vittorini]
Opuntia ficus indica, nota come Ficodindia, è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle cactacee importata dal Messico ai tempi di Cristoforo Colombo e talmente cara ai messicani che la ritroviamo anche nello stemma della loro bandiera nazionale! Adattabile e capace di resistere alla siccità, diffusasi nei terreni aridi di tutto il mondo, compresa la nostra penisola, cresce spontaneamente lungo mura a secco e pareti rocciose, ai margini delle strade o ai confini degli edifici rurali. Sebbene sia una pianta coperta di spine dalla foglia al frutto la sua polpa è assai dolce e di sapore intenso.
Quante varietà ne esistono?
- Gialla (o Surfarina, o Nostrale) la più coltivata e apprezzata commercialmente;
- Rossa (o Sanguigna);
- Bianca (o Muscaredda, o Sciannarina);
- Apirena, dotata di pochi semi e un frutto di dimensioni ridotte.
Ficodindia sulle nostre tavole.
Il Ficodindia ormai fa parte dell’alimentazione quotidiana in estate; si mangia in tanti modi: fresco, in salamoia o candito. Ottima base per la preparazione di liquori, sciroppi o marmellate, da questa pianta,nei paesi latini, si ottiene una particolare varietà di miele ed un formaggio detto “queso de tuna”. I semi contenuti nella polpa possono causare occlusioni intestinali se si eccede nell’ingestione di frutti di Ficodindia, per cui è consigliabile mangiarli accompagnandoli con mollica di pane per attutirne gli effetti.
Gustare una granita o un gelato al Ficodindia è estasiante ma la sua qualità non è solo il sapore : pensate che per gli Atzechi il Ficodindia era una pianta sacra con forti valori simbolici.
Ficodindia fonte di benessere
Polpa di foglie e frutti del Ficodindia sono impiegati in cosmetica e farmaceutica per produrre lozioni per il corpo e creme, shampoo e trucchi. Le sue proprietà sono: mantenere il buono stato di salute, prevenire lo stress e l’invecchiamento cellulare, funzionare come diuretico e cicatrizzante.
Il Ficodindia sposa il design.
Sapevate che la pianta del Ficodindia è usata anche per realizzare gomme, fibre e adesivi? Non solo.
Coltivabile anche in vaso, le sue pale pungenti, se staccate dalla pianta, resistono a lungo senza alterarsi.
La fibra di Ficodindia viene ottenuta attraverso un processo che rispetta esattamente i cicli naturali della pianta: trattandosi di una pianta a rapida crescita e necessitando di sfoltimenti annuali che ne limitino la crescita eccessiva; è dagli sfoltimenti che si ricava la materia prima che poi viene lavorata per costituire originali oggetti d’arredo.
La fibra vegetale appena estratta viene fatta essiccare al sole diventando di consistenza legnosa per essere ulteriormente trattata e resistere nel tempo.
Le foglie essiccate possiedono tessiture molto particolari, diverse le une dalle altre grazie al fatto che il loro sviluppo dipende dalle condizioni climatiche cui sono esposte.
Questo processo produttivo è stato brevettato da un’azienda del Salento che l’ha battezzato “fibra Sikalindi®”.
Mariangela Martellotta
Photo credits: Immagine in evidenza di Arch. Mariangela Martellotta: location Quartiere Ceramiche a Grottaglie.