La Riviera di Ulisse: buona cucina tra natura e storia, da Gaeta a Sperlonga

Situata in una posizione privilegiata nella Riviera di Ulisse, Gaeta è il punto di partenza per scoprire alcuni dei panorami più belli del basso Lazio. Mare, grotte, insenature e locande tipiche sono gli ingredienti per assaporare a 360 gradi la ricca riserva naturale che giunge fino alla Villa dell’imperatore Tiberio a Sperlonga.

A metà strada tra Roma e Napoli, l’estrema punta meridionale del Lazio regala angoli incontaminati e scorci incantevoli in quelli che furono i sentieri di Ulisse. Arrivando in treno dalla Capitale, una volta attraversato l’agro pontino, i binari sembrano lanciarsi nel blu profondo del Golfo di Gaeta, lasciando gli occhi liberi di riempirsi dei riflessi cangianti del mare che incornicia la cittadina, meta di villeggiatura preferita da imperatori, senatori e ricchi patrizi in epoca romana.

Il Golfo di Gaeta visto dal sagrato del Tempio di San Francesco
Il Golfo di Gaeta visto dal sagrato del Tempio di San Francesco

L’atmosfera densa di storia e di rimandi ai fasti dell’antica Roma sposa oggi il vivace viavai di turisti che animano i dieci chilometri di litorale del Parco Regionale Riviera di Ulisse: la riserva naturale, tra lunghe lingue di fine sabbia dorata e scogliere puntellate da antiche torri di avvistamento, si estende dal promontorio di Gianola fino a Sperlonga.

Il centro storico di Gaeta, punto di partenza del nostro viaggio, è un colorato intrico di vicoli, scale e piazzette strette nell’abbraccio di antichi palazzi d’epoca, oggi convertiti in accoglienti bed&breakfast. MilleQuattrocento, un b&b su tre piani nel cuore della Gaeta medievale, è ricavato da una torretta del XV secolo. Qui si dorme cullati dalla risacca in camere che portano il nome dei venti dei pescatori – Maestrale, Libeccio e Grecale – e, al risveglio, la colazione è servita all’ultimo piano, nell’intimo saloncino o sulla panoramicissima terrazza che guarda verso il Monte Redentore di Formia.

weekend nel Lazio

Romantico affaccio sul mare anche per la terrazza de Il Quartuccio, altro b&b recentemente ristrutturato e ospitato all’interno di un edificio ottocentesco. Con un buon rapporto qualità-prezzo (camere doppie a partire da € 80), il tempo è scandito dal lento andirivieni dei pescherecci che giungono in porto con il freschissimo pescato del giorno: pannocchie, gamberi, calamari e polpi, ma anche orate e spigole provenienti dalla vicina Ponza.

weekend nel Lazio

Le belle giornate che accompagnano la primavera invitano ad approfittare di un’escursione sul Monte Orlando, il promontorio dal caratteristico skyline collegato alla terraferma da un istmo e situato a ridosso del centro storico della città. Sulla sommità della collina si ergono ancora il Mausoleo del console romano Lucio Munazio Planco, edificio funerario edificato nel 22 d.C., e la Batteria Anulare, costruzione militare di fine Ottocento, oggi sede di un Museo delle Armi del XIX e XX secolo.

Il profilo del Monte Orlando visto da Formia
Il profilo del Monte Orlando visto da Formia

Per il suo fascino e la sua bellezza mistica, si consiglia una sosta al suggestivo complesso del Santuario della Montagna Spaccata e Grotta del Turco: un canyon naturale a strapiombo sul Tirreno conduce a un antro animato dai riflessi cerulei del mare, raggiungibile percorrendo una stretta e ripida scalinata proprio nel ventre del Monte Orlando.

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Il pranzo, rigorosamente di pesce, è alla locanda La Cocina in Piazza Cardinal de Vio, a due passi dal neogotico Tempio di San Francesco, suggestiva chiesa del centro storico che sembra dominare il Golfo dalla sua posizione rialzata. Massimo Popollaoste della Cocina, come ama lui stesso definirsi – si occupa personalmente ogni giorno della spesa al mercato locale per proporre piatti semplici realizzati a partire dagli ingredienti immancabili della tradizione gaetana: le olive, la mozzarella di bufala di Fondi, la salsa scapece – intingolo a base di aceto, olio, sale, mentuccia e peperoncino, ideale per accompagnare il pesce azzurro – e la celebre tiella.

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La tiella era, un tempo, la merenda povera dei pescatori e dei contadini del posto, ma sembra fosse largamente apprezzata anche da Ferdinando IV di Borbone. Si tratta di una pizza ripiena di ingredienti di mare o di terra che da sola vale la visita a Gaeta. Il tempio della tiella è senza dubbio la Pizzeria del Porto di Carlo Avallone, diventata famosa anche per aver ospitato, nel 2013, una puntata del programma TV “Unti e bisunti” con lo Chef Rubio. Qui, davanti al bancone sempre fornitissimo, c’è solo l’imbarazzo della scelta: bietola, pachino e calamari, polpo, pachino e olive, tonno e cipolla, melanzane, pomodoro e scamorza affumicata sono solo alcune delle tantissime varianti che si possono gustare guardando il porto.

Percorrendo la via Flacca in direzione nord si raggiungono alcuni dei tratti di litorale più belli della zona: dalla sabbiosa spiaggia di Serapo alle più piccole e suggestive spiagge di Fontania e dei Quaranta Remi. Mentre la prima ospita i resti di una villa romana del I secolo d.C., appartenuta al console Gneo Fonteo, la seconda è raggiungibile solo via mare ed è famosa per le sue grotte e insenature. Una in particolare, il Pozzo del Diavolo, si apre all’improvviso nella roccia e sprofonda nel mare dopo un salto di 50 metri.

La spiaggetta dei Quaranta Remi
La spiaggetta dei Quaranta Remi

Giunti a Sperlonga, borgo tra i più belli del nostro Paese, il blu del Tirreno fa da sfondo a un centro storico da cartolina: negozietti di artigianato locale a occupare i piani terra delle case imbiancate a calce e attraversate da vicoli stretti e pieni di vita, vasi di fiori a colorare le finestre e il profumo del mare ad avvolgere scalette e ristorantini. Come La Taverna di Ulisse, sulla piazzetta a picco sul mare, in cui farsi sorprendere dal piatto del giorno o assaporare la freschezza del pescato in un’impepata di cozze o con una tagliata di tonno all’aceto balsamico.

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La Riviera di Ulisse è la destinazione da consigliare a chi cerca una breve vacanza itinerante. Un weekend nel Lazio da vivere all’insegna della cultura oltre che della buona cucina; una tradizione enogastronomica che si fonde con la storia e i profumi di questi borghi pittoreschi e delle loro aree protette, con le splendide grotte marine ancora poco battute dai vacanzieri di agosto e un orizzonte sconfinato che, nelle giornate di cielo terso, spazia dal Vesuvio fino al Monte Circeo.

Sara Stopponi

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