Alla tradizionale stanza giapponese Washitsu si ispira la cucina Hanami di Alberto Minotti, realizzata in legno fossile. Il nome stesso del modello di minotticucine rimanda alla tradizionale usanza nipponica di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, un vero e proprio inno alla natura e alle sue creazioni.
L’anta, dalle linee fluide e dinamiche regalate dalla particolare modanatura, riprende la fattura e il movimento della parete scorrevole shoji che si apre sui giardini di ciliegi in fiore, un chiaro richiamo alla contemplazione e all’apprezzamento della bellezza dell’ambiente.
Il nuovo modello reintroduce la maniglia, in apparente controtendenza con la filosofia minimalista del brand. Le modanature qui non sono decori, ma parte integrante del progetto, caratterizzato dal gioco di riquadri dei frontali e dei fianchi che cela la maniglia in una perfetta linea di continuità, esaltata dall’essenza fossile, dal colore e dalla finitura uniforme.
Gli elementi sporgenti orizzontali e verticali diventano quindi necessari e funzionali alla cucina stessa, trasformandosi in maniglie i primi e in espedienti di mantenimento di linee uniformi i secondi. Una sfida progettuale fortemente voluta e studiata nei minimi dettagli da Minotti, senza venir meno al principio di ‘silenzio visivo’ su cui si fonda il suo design secondo cui l’ornamento è delitto.
L’uniformità del legno fossile, materiale conservato naturalmente per migliaia di anni sotto strati di terra, esalta l’eleganza senza tempo della cucina, unito al marmo di Henraux, impiegato per piano di lavoro, schienale e colonne.
La scelta di Minotti è caduta su due qualità della collezione ‘Luci di Carrara’: Lericy, caratterizzato da venature bianche e sottili in perfetta armonia di toni con il legno fossile, e Versily Gold, raffinato mix di grigi amalgamati in modo spontaneo. Suggestive combinazioni cromatiche unite a un’accuratissima lavorazione artiginanale per un soluzione estremamente elegante.
