70 relatori, 58 Masterclass, 20 tappe in tutta Italia, e contenuti fruibili online: Identità Golose, dopo la decisione di rinviare il congresso a giugno 2021, inaugura un format tutto nuovo, Identità Golose On the Road | Digital Edition.
«Un format ritagliato sull’attualità, per non lasciare sola la cucina italiana in questi mesi difficili. E ci siamo subito messi al lavoro, con uno sforzo produttivo e organizzativo senza precedenti», dichiara Claudio Ceroni, fondatore con Paolo Marchi del congresso nel 2005.
Anche se per quest’anno la kermesse rinuncia a quell’abbraccio comune fra chef, pizzaioli, pasticceri, uomini di sala, giornalisti, imprenditori del food e anche solo semplici appassionati da sempre alla base di Identità Golose, l’evento non rinuncia a fotografare la realtà che cambia per rispondere al dovere di documentare ciò che sta accadendo nella vita professionale di chi è costretto a reagire con agilità per trovare nuove risposte e affrontare il cambiamento.
Un impegno non facile, per cui si è deciso di ricorrere alla formula on the road: tre strutture a Milano, in primo luogo la sede di Identità Golose, ospiteranno in assoluta sicurezza giornalisti, troupe televisive e fotografi.
Oltre 150 giornalisti a rotazione potranno assistere “in presenza” alle registrazioni dal 24, 25 e 26 ottobre presso l’hub di via Romagnosi 3, rispettando il distanziamento sociale e tutte le norme di sicurezza, mentre nel resto della penisola saranno organizzati 20 set nelle cucine dei più grandi chef. Tutti i contenuti registrati saranno messi a disposizione del pubblico a partire dal 16 novembre, con video racconti, contenuti redazionali e gallery fotografiche.
«Sarà molto di più di una semplice versione digitale del Congresso – spiega Claudio Ceroni – sarà un vero e proprio nuovo format che vogliamo realizzare per rispondere a un momento complicato per tutti, aziende, ristoratori, professionisti della comunicazione».
Un’idea ambiziosa, frutto della creatività di Paolo Marchi, ideatore di Identità Golose On The Road, che ci tiene a preservare i cardini del format originale: saranno infatti presenti le tradizionali sezioni in cui abitualmente si articola il Congresso, come Identità di Pasta, Identità di Pizza, Dossier Dessert, Identità di Gelato, Identità di Champagne o Identità di Cocktail.
Tema di quest’anno, come già annunciato, è “Costruire un nuovo futuro”: «Il tema scelto per questa occasione era strettamente legato a un altro proposto da Identità Golose, il “Senso di responsabilità”, – spiega Davide Rampello – un concetto fondamentale in un momento come quello che stiamo attraversando. Responsabilità vuol dire essere in grado di rispondere di qualcosa, e dobbiamo renderci conto di come la prima persona a cui dobbiamo rispondere siamo noi stessi. Dobbiamo immaginare il futuro, oggi più che mai, con un grande senso di responsabilità, per poter affrontare i problemi straordinariamente importanti del nostro tempo».
Un sentimento che anima anche i grandi chef, da sempre protagonisti assoluti di Identità Golose.
«Inclusività è un concetto che oggi più che mai mi sta a cuore e poi ancora Risparmio e Responsabilità. – dichiara Davide Oldani del ristorante stellato D’O – Se quest’anno ci mancherà il grande valore del contatto umano, delle relazioni, spero che l’anno prossimo ci ritroveremo con un tema che mi permetto di suggerire: “Abbracci”. Torneremo ad abbracciarci, interpretando quell’inclusività a cui facevo riferimento, tra noi cuochi, produttori, giornalisti, appassionati».
«Sono una persona che non si arrende mai, sono convinta che ad ogni problema ci sia una risposta e non ho mai pensato che questa crisi potesse significare la fine della ristorazione per come la conosciamo. – aggiunge Cristina Bowerman, chef del ristorante Glass Hostaria a Roma – Anzi, in questo momento desidero trasmettere un messaggio a tutti i miei colleghi, invitandoli a non abbandonare la vena creativa: questo è anzi il momento di investire in nuovi progetti, nuove idee, nuove tecniche, nuove attrezzature. Questo è il momento in cui la nostra intelligenza può sviluppare nuove soluzioni per creare un mondo migliore, e soprattutto un mondo in cui la creatività, che è la nostra caratteristica principale come esseri umani, sia regina».