Il chicco nobile

Il Calcaia di Barberani

BARBERANI4Nelle mattine d’autunno una fitta nebbia avvolge le vigne dell’Orvieto Classico. È questo l’asso nella manica dell’azienda Barberani, le condizioni pedoclimatiche delle colline affacciate sul Lago di Corbara e attraversate dal fiume Tevere. Qui le uve vengono attaccate dalla Botrytis Cinerea, un fungo microscopico che, grazie all’alternarsi di un clima prima umido, poi fresco e ventilato, rinuncia al suo essere nocivo per tramutarsi in una muffa in grado di nobilitare il chicco.
Un passaggio fondamentale consiste nel selezionare in vendemmia solo i grappoli che manifestano i segni più evidenti dell’incontro con la Botrytis. L’acino tenderà a disidratarsi progressivamente, aumentando in modo esponenziale la concentrazione di zuccheri e acidità. Ne risulterà, infine, un quadro aromatico sicuramente unico e coinvolgente.
Sin dagli anni ’70, Luigi e Giovanna Barberani si occupano di gestire una produzione in continua evoluzione, pur rimanendo convinti del fatto che il vino sente dove nasce ed è proprio da tale consapevolezza che deriva il suo essere straordinario. I figli Bernardo e Niccolò oggi si impegnano a portare avanti con costanza e dedizione i cinquant’anni di una storia costruita dai loro genitori.

BARBERANIGli oltre 100 ettari vitati, di cui 55 a vigneti specializzati, presentano terreni con caratteristiche differenti tra vulcaniche, sedimentarie e calcareo – argillose, le quali sono responsabili di complessità e mineralità diverse per ciascun prodotto.
Il vino, come un essere umano, riconosce l’odore di casa: prendendo atto di ciò, la Barberani ha deciso di collocare la cantina in una posizione centrale rispetto ai vigneti, dotandola delle più moderne attrezzature. Nel rispetto della genuinità e della piacevolezza di quello che sarà un nettare nel bicchiere, le uve subiscono solo e unicamente trattamenti di tipo fisico, evitando qualunque modalità di intervento chimico.
Newly Planted Vineyard, Barberani, ItalyIl Calcaia di Barberani, vanto dolce della zona dell’Orvieto Classico, è ottenuto dal corretto assemblaggio di Grechetto, Procanico, Verdello e Sauvignon e rispecchia perfettamente il punto di coesione tra l’impegno di una famiglia e la spontanea azione della natura. L’olfatto lascia percepire un manto minerale iodato, impreziosito da un collage di sensazioni dolci, tra cui arancia candita, pesche sciroppate, cera d’api e albicocche in confettura. Il gusto, giocato tra freschezza, velluto ed equilibrio appare semplicemente perfetto.
Un vino nobile e ricercato, come il chicco da cui origina, suadente conquistatore di palati raffinati.

Serena Zerilli

Il chicco nobile

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