Per la commemorazione dei cari defunti, ogni regione seguiva dei riti tradizionali, alcuni dei quali ancora oggi sopravvivono. Il più diffuso era lasciare la tavola imbandita per la visita dei trapassati, come abbiamo visto nella poesia ”La tovaglia” del Pascoli.

Seguendo il tema della settimana, in Sardegna, secondo una tradizione ancora viva in alcune parti della regione, la mattina del giorno dei defunti ai bambini che, con i visi segnati dal carbone, bussano a ogni porta reclamando dagli abitanti dolcetti e frutta secca e ripetendo la litania “Seus benius po is animeddas, mi das fait po praxeri is animeddas? “o “Seu su mortu mortu”, viene offerta ogni sorta di delizia: dai fichi secchi alle mandorle, dal pane fatto in casa ai dolci. Dopo la funzione religiosa e la visita al cimitero, poi, tutta la famiglia si riunisce intorno alla tavola a cenare, avendo cura di lasciarla apparecchiata e accendere dei lumini (lantias) per i propri cari, che quella sera si sentiranno nuovamente a casa.