La cena del Risorgimento

Il primo Festival di Gastronomika si apre il 4 ottobre con un evento speciale, la Cena del Risorgimento, che porterà gli ospiti ad assaporare le ricette onomastiche dedicate ai più grandi rappresentanti del periodo Risorgimentale.

Se mangiare è un atto politico, un menù storico riaccenderà nei commensali l’amor patrio, evocando ad ogni boccone l’epopea di eroi risorgimentali, intrighi politico-amorosi e messaggi massonici, a suon di orate salsate e bombe-gelato.

Questa è una vera e propria sfida che parte dal primo libro edito da Linkiesta Gastronomika, curato dal Collettivo Cougnet, dal titolo “Menù Risorgimento, L’Unità d’Italia in cucina”.

Il prossimo 4 ottobre si avrà l’occasione di testare proprio questo menù di persona, grazie all’evento di apertura del Festival Gastronomika e allo chef Pantaleo D’Addato del ristorante Altrimenti di Milano.

Il menù in questione è quello messo in tavola originariamente dallo chef siciliano Francesco d’Angelo, nel 1911, per un pranzo in onore degli ufficiali di Tiro a Segno, patrocinato dal Re in occasione dei festeggiamenti per i primi cinquant’anni dell’Unità d’Italia.

In lista per la Cena del Risorgimento compaiono piatti come il Consumato alla Carlo Alberto, l’Orata alla Emanuele II con salsa Cavour, il Centro di filetto di bove alla Napoleone III con salsa Alleanza, l’insalata alla Cairoli, la Spuma di cappone alla Crispi, il massonico Sformato di cavolfiore alla Mazzini, i Medaglioni di formaggio alla Bixio e, come dolce conclusione, la rossa e scoppiettante Bomba alla Garibaldi.

Queste ricette onomastiche riescono magicamente a riassumere le vicende risorgimentali che portarono al Regno d’Italia, offrendo lo spunto – a chi lo vuole cogliere – per ricordare e tramandare gesta, ideali, protagonisti, sapori di quella giovane Italia, come una vera e propria memoria del gusto.

Servire tutte le quattordici portate della minuta originale risulterebbe eccessivo per molti. In quel periodo, l’alta cucina italiana era alla disperata ricerca di una propria identità nazionale, ancora schiava di lunghe e pesanti preparazioni, zoccoli di burro e salse e termini d’oltralpe. Lo chef ha quindi pensato per la Cena del Risorgimento a una versione ridotta, concentrata, del menù, interpretando le ricette secondo la sua filosofia del gusto, mantenendo però fede all’idea originale delle singole pietanze.

Ecco il menù completo della Cena del Risorgimento, dal costo di 85 euro a persona, compresi i vini.

Aperitivo: bollicine di Franciacorta.

Entrée: Medaglioni di formaggio alla Bixio; Consumato alla Carlo Alberto.
In abbinamento: Pietrabianca Chardonnay 2021

Portata principale: Orata del mar Tirreno alla Vittorio Emanuele II con salsa Cavour Soffiato di cavolfiori alla Mazzini.
In abbinamento: Fiano di Bocca di Lupo 2018.

Dessert: Bomba alla Garibaldi.
In abbinamento: Kaloro Moscato di Trani doc (bio) 2020.

Accompagnerà gli ospiti nella degustazione Samanta Cornaviera, autrice del libro Menù Risorgimento.

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