La famiglia Gozio: la storia di generazioni, tra distillati e Metodo Classico

Un angolo di Franciacorta risplende nello sguardo della famiglia Gozio, che affonda le proprie origini nell’arte della distilleria. Borgonato, custodito dai vigneti e colline moreniche, rappresenta il paradigma del paesaggio italiano: piccoli borghi in pietra, torri, castelli medievali e ville patrizie regnano tra i verdi filari, genitori di quei calici di “bollicine”, vanto e simbolo del Made in Italy nel mondo.

A condurre il visitatore in quest’angolo dell’antica Curte Franca non è solo la fragranza dei profumi e la delicata eleganza di un perlage “fine e persistente”, ma anche e soprattutto la storia che l’antico Borgo San Vitale trasuda. Ed infatti, è in questo complesso di epoca medievale, tra chiesa con canonica, palazzetto medievale e cascina, che pulsa il cuore dei proprietari ed il loro desiderio di valorizzazione della terra di origine. Un desiderio che abbraccia l’intero territorio ed in maniera trasversale procede, coinvolgendo le eccellenze di un terroir nel quale tradizione, storia e sapere si fondono armonicamente.

E in armonia prosegue seguendo il file-rouge della “filiera corta”; a caratterizzare l’azienda, infatti, non è solo la produzione del più noto metodo classico, ma l’attività di distillazione delle vinacce provenienti esclusivamente dalle cantine franciacortine. Queste ultime, dopo la vendemmia, vengono pressate in sacchi di nylon – così da evitare alterazioni – e poi condotte presso la struttura di San Vitale dove, grazie ad un attento lavoro e all’impiego di un alambicco continuo (per la preparazione della flemma) e discontinuo, si trasformeranno in grappe ed acquavite di castagne.

È proprio il Borgo a rappresentare l’anima di una famiglia che punta a non fare di questo progetto un mero esercizio di stile, distinguendosi da una formale uniformazione alle tendenze oggi prevalenti di “valorizzazione”, che suonano, spesso, come una “parola magica”. Ma i Gozio danno concretezza a quello che pare essere una moda del momento, accogliendo, nel Borgo Antico San Vitale il Forum Aquavitae, primo centro internazionale per la ricerca in materia di distillazione. Dalla sperimentazione, alla tecnologia, alla divulgazione della cultura, tutto è finalizzato ad un progressivo miglioramento della produzione aziendale. E alla promozione del sapere, attraverso convegni, seminari e corsi tenuti da docenti impegnati da anni nello studio attento del settore.

Antico Borgo san vitale

Parlare di difesa del territorio, in quest’angolo di Franciacorta, significa anche legare al ben noto spumante l’immagine di un cru…Ed ecco, allora, che la Collina “La Santissima”, a Gussago, diviene quella meravigliosa suggestione paesaggistica che incornicia ogni calice della produzione aziendale.  È sul colle Barbisone, dunque, che trova dimora una parte dei vigneti aziendali, le cui radici affondano in una terra antichissima, vocata alla viticoltura da tempo immemorabile. Sulla cima del monte, svetta la chiesa dedicata alla Santissima Trinità, la quale quasi difende e preserva quei filari che, dall’alto, guardano il lago d’Iseo.

A testimoniare le lontane origini insistono le numerose fonti che attribuiscono a Sisto IV la cessione in gestione ai Domenicani delle viti; un’intuizione quella del Papa il quale pare aver intuito, con vasto anticipo, le potenzialità intrinseche di quella stessa terra che i Gozio cercano di riportare ai fasti di un tempo.

Le loro etichette sono, pertanto, un inno alla “terra natia”: Franciacorta Brut DOCG, Franciacorta Millesimato DOCG, Franciacorta Brut Saten DOCG, Pas dosé Millesimato, veicolano, con il loro perlage, gli aromi dello Chardonnay e del Pinot nero vendemmiati manualmente e la passione di chi, da generazioni, ha instaurato con questo lembo d’Italia un rapporto privilegiato.

Un legame desideroso di far emergere anche – e soprattutto – i tesori e le sfaccettature più inedite della Franciacorta, racchiudendole in tre etichette di vini fermi: Pomaro, San Rocco e Malandrino.

Pomaro – Curtefranca DOC  Merlot (30%), Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc (50%), Cabernet Carmenére (20%). Le uve provengono da vigneti collinari con terreni argillosi e ricchi in scheletro, allevati ad alta densità, con forme di allevamento a Guyot e disposti a meridione per ricevere appieno i benefici del sole.

Malandrino – Curtefranca DOC Chardonnay (100%). Le uve provengono da appezzamenti pedo – collinari, mediante fertili. Elevate densità d’impianto, con forme di allevamento a Guyot, potature corte e quantità limitate di uva per pianta.

San Rocco –  nasce da una sapiente selezione di uve bordolesi in territorio collinare, coltivate sfruttando terrazzamenti e piccoli pianori esposti a sud. Suoli con importante frazione argillosa calcarea e sono ricchi di scheletro di origine marnosa.

Conclude il quadro di una piacevole sintesi di storia, arte e tradizione, l’ospitalità che, a casa dei Gozio, si declina in una esperienza di indiscusso livello qualitativo. È proprio il Borgo ad accogliere l’estro e la professionalità dello stellato Stefano Cerveni il quale, nel suo Due Colombe, allieta il palato degli ospiti con un percorso sensoriale. Sensoriale perché la magia non nasce solo dalla sua maestria, ma dalla fusione armonica con un ambiente che profuma di cultura, narra i trascorsi di questo terroir e trae linfa vitale dalla generosità della terra e dall’ardore dei proprietari.

Un piccolo grande mondo incastonato nel cuore della antica Franchae Curtes…

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Manuela Mancino

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