La Granoro “Dedicato”: quando tradizione e antica arte pastaria diventano un inno al territorio

Granaio d’Italia. È qui che la nuova linea “Dedicato” del Pastificio Granoro affonda le proprie radici. Un simbolo di amore e quasi riconoscenza verso la generosa “terra natia” dell’azienda, fondata a Corato da Attilio Mastromauro nel 1967. Oggi, come allora, restano fermi quei capisaldi che hanno reso famosa l’azienda: un eccellente grano duro, una costante ricerca della qualità e la passione per il proprio lavoro. Ingredienti, questi, che permettono di ottenere una pasta dal giusto spessore, con tempi di cottura uniformi e ricca in termini di contenuto proteico.

Innovazione e tradizione, dunque, il leit motiv della centenaria esperienza pastaria della famiglia Mastromauro, una filosofia che trova la sua massima espressione nella Granoro “Dedicato”: un progetto più che una “semplice” linea produttiva, nato dal nobile intento di valorizzare i frutti della Puglia e di contribuire alla sostenibilità del settore primario, attraverso la creazione di un legame diretto tra consumatori e agricoltori. Nasce così una micro-rete di collaborazione, fortemente incentrata sul territorio e che nel territorio trova la propria ragion d’essere: ispirata dalle sfumature color oro delle spighe, dall’argenteo baluginare di olivi secolari, dalle cangianti tonalità delle colture, la sapienza Granoro riesce a trasformare tutto questo in un qualcosa di davvero differente. Di una diversità dovuta all’intrinseco valore aggiunto di una materia prima che diventa al tempo stesso prodotto di qualità e ambasciatrice della cultura e del patrimonio enogastronomico.

Iride, Ignazio, Saragolla, Sfinge e Core sono, infatti, le antiche varietà di grano selezionate a seguito di un’accurata ricerca volta a individuare le tipologie a più alto valore proteico, da cui ricavare le migliori semole. Questo evidente rispetto per l’ambiente si ritrova giocoforza nella creazione del primo prodotto di una filiera cerealicola a marchio “Prodotti di Qualità Puglia”, sviluppata anche con il contributo della Cooperativa Agricola Apricena e del Molino De Vita, fornitori di grano e semola. Garanzia di qualità e di origine grazie alla quale i consumatori possono avere informazioni trasparenti sulla materia prima e sulle fasi di lavorazione.

granoro linea

Indubbia protagonista del core business della Granoro, la pasta non rappresenta però l’unico componente di questa nuova linea; ad affiancarla, infatti, si trovano i legumi rigorosamente provenienti dal Parco dell’Alta Murgia e da Altamura, oppure i pomodori e l’olio extravergine di oliva (monocultivar coratina) dell’areale di Castel Del Monte…In definitiva, un paniere di eccellenze che racconta egregiamente le antiche tradizioni di questo lembo d’Italia. E, pertanto, quasi a coronamento ideale della Granoro Dedicato la decisione manageriale di sua ufficiale presentazione al Cibus 2014, per antonomasia considerato “IL” Salone Internazionale dell’Alimentazione.

Un palcoscenico d’eccezione, quindi, ha fatto da cornice alla oramai nota formula dello show-cooking: affidata alla professionalità e al savoir faire della food expert Antonella Millarte, la descrizione accurata ed empatica del progetto richiama alla mente l’unicità di una Terra baciata dal sole, con i suoi inconfondibili profumi e colori; riesce – a mo’ di piacevole narrazione – ad appassionare i presenti.

Antonella Ricci e Vinod Sookar – intraprendenti chef alla guida dello stellato “Al fornello da Ricci” di Ceglie Messapica – hanno invece elaborato piatti capaci di trasmettere al pubblico i sapori e saperi della Puglia. Un riuscito connubio tra tecnica, qualità delle materie prime (ove possibile, della Granoro), terra e mare; questa l’impressione che resta dopo aver gustato le numerose preparazioni proposte. Piatti che, nascendo dai colori netti delle materie prime, evolvono pian piano e, prendendo forma nelle mani degli chef, si tramutano in una sequenza di istantanee raffiguranti – ciascuna – un angolo di territorio. In abbinamento, i vini dell’azienda biologica Pirro, con la sua riuscita vinificazione in bianco di uve Nero di Troia, vitigno autoctono della provincia di Foggia, dove sorge la cantina. Un vino – Epiro – che già dalle sfumature ambrate anticipa la decisa struttura, lascia presagire quelle note di frutta matura e vaniglia evidenti all’assaggio…anch’esso emblema della peculiarità della Regione, di un terreno ricco di minerali e arenaria.

Al termine, rimane il piacevole ricordo una prelibata “Dedica” firmata da grandi interpreti e custodi dell’antica Apulia.

Photo credits

Manuela Mancino

La Granoro “Dedicato”: quando tradizione e antica arte pastaria diventano un inno al territorio

Cucine d'Italia consiglia