Torsade di Saint-Louis: variazioni contemporanee sul braccio del lampadario

La tecnica della torsione a caldo del braccio del lampadario dà vita a una collezione di lighting design dalla forte impronta contemporanea: Torsade, una creazione firmata da Stefania di Petrillo per Saint-Louis.

Una nuova collezione di illuminazione che rivisita la grammatica del lampadario, grazie a un nuovo repertorio di forme. Ispirata dal gesto della torsione a caldo del braccio del lampadario, Stefania di Petrillo reinterpreta infatti la sua forma ad S che costruisce l’architettura classica dei lampadari, disegnando nuove torsioni contemporanee ad U e ad anelli. Riprodotte singolarmente o intrecciate, queste due nuove forme danno vita ai dieci modelli di illuminazione che compongono la collezione Torsade.

Dalla lampada da tavolo all’applique, dalla serie di sospensioni e lampadari che vanno da 1 a 18 luci, le lampade della collezione Torsade diffondono una luce personalizzabile a piacimento a seconda dell’umore e del momento, grazie a un sistema di LED dimmerabile, che può illuminare un’intera stanza o creare un’atmosfera soffusa.

Allontanati dalla loro destinazione tradizionale di supporto per candele, e poi più tardi per lampadine, i bracci diventano essi stessi fonti di luce. Per fare ciò, Saint-Louis ha saputo sviluppare un nuovo gesto e una tecnologia propria per illuminare gli elementi dall’interno.

I bracci torniti sono emblematici delle tecniche di lavorazione del vetro della manifattura. Consentono di apprezzare l’arte del “cueillage” nella lavorazione, ossia la capacità dei vetrai di mantenere il cristallo alla giusta temperatura affinché la materia sia malleabile. Non troppo calda, altrimenti cederebbe sulle canne, né troppo fredda, altrimenti si solidificherebbe. La modellazione di un braccio richiama anche l’arte della soffiatura: dal soffio della prima bolla d’aria dopo il prelievo della massa fusa, fino a quello che accompagna la torsione.

Torsade mette in luce il savoir-faire della torsione a caldo del braccio del lampadario, finora rimasto discreto. Quattro vetrai, di cui due con oltre 30 anni di esperienza, coordinano i loro movimenti con precisione per creare queste nuove geometrie di elementi a forma di anelli e U. Un balletto che illustra il lavoro di squadra tipico dell’atelier “del caldo” della manifattura.

Per modellare un braccio del lampadario, i vetrai imprimono una torsione sul cristallo incandescente con uno stampo cilindrico a forma di fiore, poi lo allungano girando ciascuno da un lato per conferirgli un effetto cordato, soffiando aria affinché rimanga cavo all’interno. Una volta allungato in torsione, il braccio da lavorare viene posto, ancora caldo, su una sagoma di ghisa che i maestri vetrai utilizzano per creare forme a U o anse.

È così che, nella segretezza della Sala Grande della manifattura, vengono preparati gli elementi che saranno assemblati nel lampadario. Un LED con una guaina invisibile, anch’essa sviluppata appositamente per il progetto, viene infilato nell’incavo di ogni braccio. I rami diventano a loro volta fonti di luce, in un sottile connubio tra tradizione e innovazione tecnologica.

Saint-Louis

Torsade di Saint-Louis: variazioni contemporanee sul braccio del lampadario

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