L’esplosione dei vini del Sud

Ultimo appuntamento con i territori e i vini vulcanici d’Italia: il Sud.

L’ultima tappa del viaggio alla scoperta dei territori e dei vini di origine vulcanica si sofferma sui territori campani e siciliani, dove da sempre si producono con i metodi tradizionali vini vulcanici DOC, eccellenze riconosciute a livello mondiale. Il Vesuvio e l’Etna rendono uniche queste due regioni, con un terreno ricco di nutrimento dal quale prendono vita il Campi Flegrei Bianco, il Lacryma Christi Bianco, la Malvasia delle Lipari, Etna Bianco e il Moscato di Pantelleria. La matrice vulcanica, come abbiamo già visto ne I segreti del vulcano e Nel centro del vulcano, è tipica italiana e diffusa lungo tutta la penisola, il terreno vulcanico è ricco di microelementi che rendono il vino unico e inimitabile.

Cartina sud

 Cartina delle aree vulcaniche del Sud Italia

I Campi Flegrei sono noti per la produzione di vino vulcanico da almeno un secolo. I primi vitigni sono collocati nei dintorni del lago d’Averno dove ancora oggi sono coltivate vigne a piede franco. Sono molteplici le varietà di Campi Flegrei prodotte: Bianco, Rosso, Falanghina, Piedirosso o Pér e Palummo Rosso, Piedirosso o Pér e Palummo Rosso Riserva, Piedirosso o Pér e Palummo Rosato, Piedirosso passito, Falanghina passito e Falanghina spumante. Specificando che le caratteristiche variano a seconda del vino, va ricordato il Piedirosso o Pér e Palummo Rosso dal colore intenso tendente al granata con l’invecchiamento, al gusto è asciutto e armonico.

CAMPIFLEGREI

Vino DOC Campi Flegrei

I primi vini con Denominazione di Origine Controllata vengono prodotti nel territorio dell’Isola d’Ischia. Qui la vite venne introdotta dagli antichi greci, oggi vi si producono vini legati alla tradizione con allevamento in forma arcaica, garanzia di qualità superiore. Il Bianco DOC dal giallo paglierino intenso si apre al naso delicato e gradevole, al palato rimane asciutto, corposo e armonico.

ISCHIA

Vigneto ischitano

Il territorio circostante il Vesuvio è caratterizzato dal terreno sabbioso. Il motivo risiede nel fatto che questo vulcano ha eruzioni in prevalenza esplosive, ciò comporta che dopo le esplosioni le ceneri, le sabbie e i lapilli si depositano a terra. Anche oggi camminando tra i vigniti della zona è possibile affondare i piedi nella sabbia nera, vulcanica, caratterizzata da piccoli ciottoli grigi e neri, i lapilli. Diverse varietà di bacche sono presenti nel territorio, qui troviamo il Caprettone o Coda di Volpe del Vesuvio, il Falanghina e l’Aglianico. Il Lacryma Christi del Vesuvio è un vino storico che veniva prodotto dai padri Gesuiti, padroni di diverse terre sulle pendici del vulcano campano. Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, un profumo intenso di macchia mediterranea e ginestre accompagnato dalle tonalità fruttate della mela cotogna matura. Il Lacryma Christi al palato è secco e ben strutturato, dal sapore persistente con aroma floreale.

VESUVIO

Vigneto ai piedi del Vesuvio

Il detto tipico delle Isole Eoliela malvasia purifica, magnifica, infonde dolce torpore, è sana” si riferisce proprio al vino vulcanico tipico delle isole siciliane. La Malvasia delle Lipari Doc è tra i più antichi e pregiati dell’intera regione Sicilia, nella varietà di Naturale, Passito o Dolce Naturale e Malvasia Liquoroso. Le bacche utilizzate provengono al 95% dal vitigno Malvasia delle Lipari e il 5% dal vitigno Corinto nero. Le caratteristiche che rendono unici questi prodotti risiedono nelle caratteristiche vulcaniche del territorio. Le sfumature del Malvasia di Lipari Naturale vanno dal giallo oro con sfumature ambrate che si intensificano con l’invecchiamento. I profumi sono quelli tipici della macchia mediterranea, nel Passito è possibile riconoscere il sentore di pesca e di albicocca che donano un sapore dolce, morbido.

EOLIE

Malvasia delle Lipari DOC – Passito

Le zone adiacenti l’Etna risultano coltivate dal 1890, grazie alle caratteristiche del suolo vulcanico le viti non vennero mai attaccate dalla Fillossera, epidemia che si era abbattuta invece su tutto il resto dell’Europa. Il Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Minella sono i vitigni autoctoni, il Cataratto invece è oggi diffuso in tutta l’isola siciliana. Dalle bacche rosse nascono vini di gran carattere, dotati di ottime capacità d’invecchiamento, questi vini presentano una freschezza inaspettata per essere prodotti nel sud Italia. I vitigni a bacca bianca, dotati di una grande mineralità, danno vita a vini eleganti e leggeri; qui nascono anche spumanti unici, particolarmente freschi.

ETNAVigneto ai piedi dell’Etna 

La produzione di vini a Pantelleria ha una tradizione che risale a più di duemila anni fa. Oggi il Passito di Pantelleria è un prodotto esclusivo di quest’isola, eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Il suo caratteristico colore giallo dorato, con riflessi ambrati può arrivare a diventare un oro intenso. Al naso si apre aromatico e con un caratteristico profumo di moscato, con note di frutta matura e fichi secchi. L’arancia candita, il miele, l’uva passa e il mirto donano a questo vino un gusto dolce, caldo e aromatico.

Pantelleria (2)

Il raccolto di Pantelleria

Sembra dunque svelato il segreto che rende eccellenti i vini di origine vulcanica. Il terreno che ci regala sfumature e sapori che non possono essere ricreati in nessun altro modo, la riscoperta delle tradizioni, il rispetto del prodotto e del consumatore, sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti di alta qualità realizzati in Italia e che portano l’eccellenza dei vini italiani ad essere richiesta a livello mondiale.

 Federica Palocci

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