4 anime per un solo concept: Luminist di Giuseppe Iannotti

Il racconto moderno della tradizione napoletana e lo sguardo internazionale dello chef Giuseppe Iannotti, già 2 stelle Michelin con il Kresios di Telese Terme, inaugurano Luminist alle Gallerie d’Italia di Napoli, museo di Intesa Sanpaolo.

A fine settembre hanno aperto i primi due spazi ristorativi di Luminist, ovvero la caffetteria e il bistrot, a cui si aggiungeranno nei prossimi mesi anche il ristorante fine dining e il cocktail bar, per un progetto che parla di storicità valorizzate.

I due concept già aperti al pubblico accolgono i turisti e i visitatori del museo al piano terra dello storico edificio ex sede del Banco di Napoli, inaugurato nel 1940 su progetto di Marcello Piacentini e ora completamente rinnovato da AMDL Circle di Michele De Lucchi per accogliere i nuovi spazi del museo di Intesa Sanpaolo.

La storicità dell’edificio che accoglie il Bistrot, nel cuore pulsante del centro di Napoli, ha influenzato la mano creativa dello chef, che parte dalla cucina semplice al tempo stesso ricchissima della tradizione partenopea, dai piatti che un tempo si mangiavano se non tutti i giorni, almeno la domenica.

Ricette tramandate nelle famiglie che ciascuna massaia faceva proprie, con un ingrediente segreto o una cottura diversa. Iannotti a sua volta se ne impossessa, interpretandole con il suo consueto piglio modernista, impreziosendole di dettagli e twist inaspettati, rendendole assolutamente contemporanee grazie a tecniche, esperienza e vera e propria ricerca in laboratorio (non a caso tra i luoghi di lavoro dello chef esiste anche il IannottiLab).

Piatti che parlano di storia e che profumano come le case napoletane di un tempo, nella domenica dedicata al ragù, da gustare guardando dalle grandi vetrine la brulicante via Toledo, vociante e colorata, un affaccio sulle strade di Napoli che profuma di convivialità e tradizione, che ha un sapore antico al tempo stesso attuale.

Accanto alla tradizione, lo sguardo contemporaneo e internazionale dello chef, i rimandi all’Oriente e alla pasticceria francese, la colazione in stile continentale che si accosta a quella inglese e americana, spunti e suggestioni dal mondo e dalla città, il tutto in un contenitore d’eccezione dove si respira arte e cultura.

La Caffetteria è al piano terra, a cui si accede attraverso un ingresso separato rispetto a quello del museo, collegato allo stesso grazie a un suggestivo corridoio color oro brillante, che porta direttamente alle sale museali semplicemente acquistando il biglietto presso un totem dedicato.

La sala della caffetteria è occupata da un lato da un grande bancone dove vengono serviti espresso, cappuccino, specialty coffee e ogni genere di bevanda calda e fredda, ma dove è anche presente la zona gelateria, che prevede una accurata selezione di gelati artigianali e, soprattutto, la pasticceria, il regno goloso alla cui guida Giuseppe Iannotti ha chiamato il maestro pasticcere Armando Palmieri.

Qui la selezione è vasta e comprende anche croissant da riempire al momento con creme diverse e fragranti pain au chocolat. Accanto alla colazione dolce, è prevista un’offerta intelligente di colazione in stile Grand Hotel, con piatti salati e una carta dedicata alle uova, dalle strapazzate a quelle in camicia. L’altra parete della Caffetteria è occupata da tavolini e sedute con comodi cuscini, che si ripetono anche al centro della sala.

Il Bistrot, sempre al piano terra dell’edificio, si sviluppa con una serie di comode sedute e tavoli, dai quali ammirare la grande cucina a vista, mentre tre palchetti rialzati creano angoli discreti e più intimi. Gli arredi sono in noce e ottone, realizzati su disegno.

Qui l’offerta, curata dall’executive chef Antonio Grazioli, è variegata e originale e prevede due principali vene gastronomiche, di due nature diverse. La prima si basa sulla tradizione partenopea e parla di Genovese o Ziti allardiati, di Alici marinate, di cozze o baccalà, ma anche di Trippa alla napoletana e Spaghetti con le vongole. È la cucina di mamma Iannotti, privata dei difetti casalinghi, che lo chef celebra assieme alla tradizione di una cultura antichissima e sapiente, frutto di influenze storiche secolari e vestita di nuovi spunti creativi e grande tecnica.

Accanto alla vena tradizionale, quella più contemporanea, che strizza l’occhio all’Oriente, con piatti di estrema originalità di pensiero ed esecuzione, come nel caso del Pesce e Riso e dell’Hamburger di tonno rosso. Alla base di tutte le portate del menù, la ricerca e la selezione quasi maniacale delle migliori materie prime e gli strumenti e le tecniche di cottura più all’avanguardia.

Anche la carta delle bevande è studiata per dare un’offerta completa e precisa in abbinamento ai piatti dei menù della caffetteria e del bistrot, con un’ampia selezione di soft drink, tè, tisane e succhi di frutta.

Una parte della carta comprende la sezione dedicata a birre, sidri e sakè, con lager, pale ale, dark beer e birre a fermentazione spontanea di piccoli produttori locali, vere chicche per gli appassionati. Mentre i vini spaziano dalle zone vitivinicole meno frequentate della Campania alle grandi Maison di Champagne, con una selezione puntuale e non ridondante di tipologie.

Il Ristorante e il Cocktail bar Luminist

Tra qualche mese, invece, è prevista l’apertura del Ristorante fine dining all’ultimo piano e del Cocktail Bar.

Il ristorante si sviluppa in una sala interna e in parte sulla magnifica terrazza che dà su via Toledo, con una vista unica sulla Certosa di San Martino, con 24 coperti a disposizione e un menù studiato ad hoc per la location di Napoli, composto da piatti inediti dello chef Giuseppe Iannotti, che ha creato un percorso gastronomico avanguardista di degustazione a cui si affianca la possibilità di scegliere alla carta.

Il Cocktail Bar, allo stesso piano del ristorante, prevede sia una sala interna con tavolini che guardano al bancone, dove la selezione dei cocktail sarà frutto di un contemporaneo lavoro di professionisti della mixology internazionali, sia una parte esterna, sviluppata sulla grandissima terrazza piantumata che guarda verso il mare partenopeo.

Sempre allo stesso piano una discreta VIP room, a cui si accede esclusivamente con ascensore dedicato, pensata per tutelare al massimo la privacy dei suoi ospiti, sia nel caso di meeting di lavoro che nel caso di eventi conviviali.

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