Nel centro del vulcano

Prosegue il viaggio alla scoperta dei territori e dei vini di origine vulcanica: il centro Italia

Quando si parla di vini vulcanici le zone dell’Etna, del Vesuvio e dei Campi Flegrei sono le prime che vengono ricordate. In realtà come accennato nella prima tappa del viaggio alla scoperta del suolo e dei vini di origine vulcanica, c’è un filone che ripercorre l’intera penisola italica donandoci una grande varietà di vini tutti da assaporare.

Il centro Italia è particolarmente ricco di sedimenti vulcanici concentrati soprattutto sul versante ovest, qui troviamo Pitigliano, Aleatico di Gradoli, Tuscia, Orvieto, Est! Est! Est! di Montefiascone, Vignanello e Frascati. Vini dalle molteplici sfumature, dai sapori intensi e decisi, dalla mineralità inconfondibile tipica del suolo vulcanico.

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I vitigni vulcanici del centro Italia

Nella zona di Pitigliano estremo sud della Toscana i vini grazie all’umidità delle cantine in tufo vengono prodotti con il metodo della fermentazione naturale, non c’è dunque aggiunta di lieviti artificiali a temperatura controllata. Il vino più prodotto con circa 400 ettari vitati è il Bianco di Pitigliano all’olfatto arriva fine e delicato, il palato rimane deliziato dal sapore asciutto, fresco, talvolta vivace, e sorpreso dal fondo leggermente amarognolo. Il colore è un delicato giallo paglierino.

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L’atmosfera magica di una cantina di Pitigliano

L’Aleatico di Gradoli nasce da uve che provengono dai vigneti selezionati di Aleatico, vitigno storico del territorio di Gradoli. Sono tre le varietà realizzate il classico, il liquoroso e il passito. L’Aleatico di Gradoli liquoroso è un vino da meditazione di colore rosso intenso, consistente. Nell’assaporare questo vino riconosciamo la dolcezza delle amarene sotto spirito e della frutta secca.

ALEATICO

L’Aleatico di Gradoli

Grazie alle condizioni climatiche e alla natura dei terreni favorevoli, il Tuscia viene prodotto nella zona viterbese uno dei luoghi d’eccellenza per i prodotti enogastronomici. In tutta l’area dell’alta Tuscia Viterbesetroviamo coltivazione di vitigni di diverse qualità: il Procanico (Trebbiano toscano),il Trebbiano giallo, la Malvasia ed il Rossetto, il Sangiovese, il Merlot, il Cannaiolo, e il Violone (Montepulciano). Le note di colore che vanno dal rubino intenso tendente al violaceo del Violone al delicato giallo paglierino del Tuscia secco. Il bouquet dei profumi si apre al naso ancora più variegato con fragranze decise e persistenti che rendono immediatamente riconoscibili i vini prodotti in questa zona.

 TUSCIA

Una bottiglia di Tuscia Sangiovese

Orvieto poggia su una grande collina di tufo composta da diversi strati argillosi che si sono succeduti nei secoli, grazie alle molteplici eruzioni dei vulcani locali offre un terreno ricco di microelementi. Il vino Orvieto prende il nome della città nel quale viene prodotto, questo dimostra il forte legame con il territorio che risale addirittura ai tempi degli etruschi, i primi a scavare le grotte nel tufo per farne delle cantine. Ed è proprio in quelle grotte che riposa l’Orvieto DOC. La versione secca, uno dei migliori bianchi d’Italia, ha un’elevata sapidità moderata dalla dolcezza dei fiori gialli e del miele, la rotondità derivante dal suolo tufaceo è arricchita da sfumature muschiate e da nocciole. È un vino fresco e carico di profumi.

ORVIETO

Vitigno Orvieto

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone è un vino dalla tradizione antica. La leggenda riporta che nel 1111 Enrico V, futuro imperatore del Sacro Romano Impero, si trovava in viaggio verso Roma con il Vescovo Defuk grande intenditore di vini sempre alla ricerca di nuovi sapori. Quest’ultimo inviò il suo coppiere ad assaggiare i nuovi vini, per poter selezionare i migliori da far degustare al vescovo. Secondo una loro usanza il coppiere dopo aver assaggiato un buon vino scriveva sulla porta Est in latino “c’è”, se il vino era molto buono Est Est. Una volta assaggiato il vino di Montefiascone il coppiere immensamente sorpreso decise di scrivere Est! Est!! Est!!!. Anche il vescovo riconobbe l’eccellenza di questo vino tanto da decidere di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Montefiascone, dove è sepolto accompagnato dall’epitaffio: “Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk”. Questo vino si presenta limpido e brillante, dal colore giallo dei riflessi verdolino. Al naso il profumo è deciso con toni floreali, erbacei e fruttati, arricchito da sentori di ananas e agrumi. Il gusto secco, sapido, ma morbido e corposo viene esaltato se servito freddo ad una temperatura di circa 8 gradi.

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Etichetta dell’Est! Est! Est! di Montefiascone

Il Vignanello è un vino vulcanico prevalentemente prodotto nella provincia di Viterbo dove il clima è mite e l’umidità ideale per la coltivazione della vite. Bianco, Rosso, Rosato, Greco, Spumante e Abboccato il Doc di Vignanello presenta diverse sfumature: da uve Trebbiano giallo e Malvasia bianca di Candia nasce il Vignanello Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi tendenti al verdolino, un profumo delicato e fruttato lo caratterizza, forte il retrogusto amarognolo. Si apprezza giovane entro il primo anno dalla vendemmia.

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Il trebbiano di Vignanello

Il Cannellino di Frascati DOCG viene realizzato con uva Malvasia Bianca di Candia (presenza minima 70%), Bellone, Bombino Bianco, Greco bianco, Trebbiano Toscano, Trebbiano Giallo (assoluti o congiuntamente ad un massimo del 30%) e con altri vitigni a bacca bianca compatibili (fino al 15%). Le eccezionali qualità dell’uva rimangono inalterate dal terreno al bicchiere, poichè nella coltivazione è vietata ogni pratica di forzatura, ammessa soltanto l’irrigazione di soccorso. L’uva raccolta tardivamente può essere lasciata appassire parzialmente nei locali idonei. Giallo paglierino intenso ha un caratteristico odore delicato e fine, il cannellino di Frascati ricorda la frutta matura, con note di dolcezza e sapidità.

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L’uva Malvasia di Frascati

Centro Italia ricco di tradizione e sapori, dalle mille sfumature e dalle note inaspettate. Grazie all’eredità vulcanica questi vini si classificano tra le eccellenze italiane nel mondo.

Appuntamento per la terza ed ultima tappa alla scoperta dei territori e dei vini vulcanici del sud Italia.

Federica Palocci

Photo credits: Est! Est!! Est!!!, Pitigliano, Cartina, Orvieto,

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