Maria Antonia Fischetti ha realizzato uno dei progetti di maggior valore tra quelli presentati al Concorso Nazionale di Design di Cucine d’Italia.Un lavoro che, pur non vincendo il primo premio, ha suscitato particolare interesse fra la Giuria per la capacità di pensare la cucina come punto di convergenza dell’intera zona giorno, rivelandosi dinamica e multifunzionale a seconda delle ore e delle occasioni, come spazio pittorico ispirato allo stile che ha reso famoso Mondrian. Cucine d’italia ha deciso di condividere con voi idee innovative e soluzioni di questi affermati professionisti e di queste nuove promesse. Buon design a tutti!
Intervista all’Architetto Maria Antonia Fischetti:
1. Tre aggettivi che ti descrivono? Estroversa, perseverante, ricercata nella scelta dei dettagli.
2. La cucina “perfetta”/ideale nella storia, nell’architettura o nel design industriale? Non penso sia possibile avere a disposizione tutti gli elementi per individuare nella storia, nell’architettura o nel design industriale la cucina “perfetta”: una cucina che si possa definire tale è quella che soddisfa le esigenze del committente e le sue abitudini, che risponde al senso estetico e alle esigenze del “vivere domestico e quotidiano” dell’epoca in cui si colloca.
3. Qualcosa di irrinunciabile nelle cucine contemporanee? La funzionalità unita ad un’estetica che entra in sintonia e si pone sullo stesso piano di quella del resto dell’abitazione: non è più possibile concepire la cucina come spazio a sé, né da un punto di vista distributivo né sotto il profilo estetico.
4. Punti di riferimento nel mondo del design, dell’architettura e dell’arte? Punti di riferimento sono sempre per me “I Maestri”: Frank Lloyd Wright , Adolf Loos, Le Corbusier, Mies van der Rohe, Alvar Aalto, … Le loro opere, reinterpretate in chiave contemporanea, continuano a essere fonte di grande attualità: la mia citazione a Piet Mondrian e in parallelo a Gerrit Rietveld nel progetto del concorso è testimonianza di questo mio pensiero.
5. Tre aggettivi che descrivono la cucina del tuo progetto presentato al Concorso Nazionale di Design di Cucine d’Italia? Fresca-dinamica-pittorica.
6. Quali sono state le fonti di ispirazione del tuo progetto? La fonte di ispirazione è racchiusa nel titolo che ho dato al progetto stesso “A ritmo di Mondrian”.
7. Come descriveresti il tuo progetto presentato al Concorso Nazionale di Design di Cucine d’Italia? La proposta progettuale inserisce l’ambiente cucina in uno spazio dedicato e al tempo stesso lo identifica come punto di convergenza delle prospettive dell’intera zona giorno, con cui è direttamente in comunicazione. Pensando a questa centralità prospettica le componenti dell’ambiente cucina sono collocate in spazi ben distinti: tutta la zona dedicata al lavaggio è collocata nell’angolo più nascosto e all’interno degli elementi interparete che consentono di schermare viene inserita la zona dedicata al freddo; sul lato opposto troviamo la zona cottura vera e propria, un po’ meno schermata rispetto alla zona del lavaggio ma comunque inserita alle spalle di una penisola dotata di meccanismi che rendono il sistema aperto ad un duplice utilizzo: nella versione base la penisola divide la zona più strettamente operativa dall’area destinata alla consumazione; la penisola è dotata di un sistema basculante che ne consente la rotazione, adagiandola sulla parete; a seguire un tavolo estraibile inserito all’interno del piano di lavoro sul fondale, si va a combinare con la stessa penisola e ne viene fuori una nuova area ad angolo che può essere destinata magari ad aperitivi, cocktail, buffet,… tentando di soddisfare anche più moderne richieste del vivere contemporaneo. I dettagli dei mobili cucina, proprio per assecondare la versatilità del contesto, sono privi di maniglie e hanno finiture laccate o rivestite in vetro che conferiscono freschezza al tutto. Caratteristica della composizione è la presenza di elementi-mensoloni: questi, a differenza degli altri componenti che conservano la modularità tipica delle cucine componibili, sono invece quegli elementi dallo spessore costante (è proposto di 6 cm) ma realizzabili su misura in modo da dare ogni volta alla cucina e alla zona pranzo una interpretazione nuova. La versione proposta è un omaggio a Mondrian, testimoniando tutta la sua attualità.
Tutti i diritti delle immagini e dei progetti sono di Maria Antonia Fischetti.
Giada Vargiu