Passione per la territorialità: i vini SanVitis

Una giovane azienda vinicola tra San Vito Romano e Olevano Romano nata da una passione contemporanea per il vino e la sua condivisione a tavola di tre amici, Sergio, Massimo e Riccardo, provenienti da diversi settori ed esperienze lavorative: SanVitis.

Un amore sconfinato per la viticoltura unita a un metodo scientifico dà vita a un’interpretazione moderna ed evoluta di questo antico e affascinante mestiere da parte di SanVitis, il cui obiettivo è quello di mettere in bottiglia un’identità territoriale forte, un’idea di vino sano secondo un processo lavorativo naturale, che asseconda la tradizione, ma la racconta con uno sguardo contemporaneo.

In cantina nessuna chimica aggiunta, lieviti indigeni e fermentazioni spontanee con pochissimi solfiti per vini puliti, eleganti e con una precisa personalità. A Olevano Romano c’è il centro produttivo di SanVitis: qui si coltiva nella vecchia vigna in Contrada La Torre, tramandata da generazioni, un ettaro di Cesanese impiantato più di cinquant’anni fa e, sullo stesso appezzamento, si trovano piante più giovani di Bellone e Passerina, insieme a una piccola parte di Cabernet e Petit Verdot.

La riscoperta e la valorizzazione del territorio del Lazio, poco conosciuto e considerato, e dei suoi vitigni autoctoni, è tra le priorità della giovane e dinamica cantina, che punta per la sua produzione su basse rese e su una viticoltura biologica, naturale e sostenibile, fatta di terra, sole, acqua e vento, protagonisti principali del lavoro svolto in vigna, unici ingredienti capaci di restituire alle uve le loro qualità peculiari.

Tra i prodotti più emblematici di SanVitis, brilla il Cesanese di Olevano Romano Doc, fiore all’occhiello delle etichette della cantina. Lavorato in purezza per fargli esprimere la sua forte personalità, è un vino che riflette a pieno il territorio di Olevano Romano, dalla forte personalità, caratterizzato da un colore rosso rubino, profumi floreali, di frutta rossa e anice stellato. In bocca è dritto, grande spina dorsale, dinamico e articolato e, con il suo lungo affinamento (18 mesi tra acciaio e botte grande e poi bottiglia), acquista carattere e promette un buon invecchiamento. Da assaporare a tutto pasto con piatti della tradizione tipica romana dal gusto deciso

Altra espressione viva e vivace del territorio è il Bellone SanVitis, un vino antico e raro, direttamente ereditato dall’impero romano e riproposto in chiave contemporanea. Profumi e aromi unici regalano a questo vino bianco caratteristiche uniche e irripetibili come il vitigno autoctono da cui nasce. Colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati, al naso ha delle note fruttate mature di agrumi e pesca, con leggeri sentori di mandorla sulla fine. Al palato è asciutto e poco aromatico, fresco nel complesso, sapido in bocca con accenti minerali, intenso, equilibrato e persistente. Si abbina perfettamente con la classica cucina romana, i formaggi stagionati, il fritto e piatti a base di pesce.

Altro vitigno autoctono laziale, dalle origini molto antiche e riscoperto in tutte le sue sfumature anche in purezza: la Passerina. Il suo curioso nome deriva dal fatto che i passeri amano beccare i suoi gustosi acini. Colore giallo paglierino con riflessi dorati, al naso sprigiona profumi fruttati, con note agrumate e di spezie, che trovano il giusto equilibrio con una certa acidità e una sua sapidità al palato. Fresco nel complesso e vivace. Da abbinare a fritti, piatti a base di pesce e di carne bianca, ma perfetto anche come aperitivo.

Con il Flaminio, invece, SanVitis ha voluto dare un’interpretazione nuova del territorio, forse un po’ fuori dagli schemi, creando una combinazione nuova dai vitigni autoctoni, in grado di regalare un vino franco, con la giusta complessità gustativa.

Il Flaminio Bianco, dal color giallo paglierino con riflessi dorati, al naso è aromatico, ma non banale, con richiami di agrumi e sentori di spezie. In bocca è elegante, con una spiccata freschezza e un’articolazione gustativa. Un vino di grande beva.

Colore rosso rubino intenso per il Flaminio Rosso, un’etichetta nata dal matrimonio del Cesanese con due uvaggi internazionali come Petit Verdot e Cabernet Sauvignon, che regalano rotondità e smussano il carattere prorompente di questo autoctono, senza tradirlo nelle sue caratteristiche. Al naso presenta sentori di frutta rossa matura e cotta, ciliegia e prugna in particolare, con profumi di viola e note speziate sul finale. Al palato ha aromi fruttati intensi, spezie scure; risulta subito elegante ed equilibrato, caldo e morbido. Un vino di gran corpo, con tannini ammorbiditi, una buona acidità e una persistenza piacevole e prolungata. Il lungo affinamento gli regala pregio e rotondità, garantendogli anche un ottimo invecchiamento.

www.sanvitis.it

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