Quello che le donne..

Ci fanno compagnia certe lettere d’amore parole che restano con noi. E non andiamo via, ma nascondiamo del dolore, che scivola, lo sentiremo poi. Abbiamo troppa fantasia e se diciamo una bugia è una mancata verità che prima o poi succederà.  Cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un po’, è per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi.. (…) Siamo così, dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate , ma potrai trovarci ancora quì, nelle sere tempestose, portaci delle rose, nuove cose, e ti diremo ancora un altro “si”, è difficile spiegare, certe giornate amare, lascia stare, tanto ci potrai trovare qui, con le nostre notti bianche, ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro “si”.

Quello che le donne non dicono è una delle canzoni più celebri di Fiorella Mannoia. Scritta da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotta da Celso Valli, è stata cantata dalla Mannoia al Festival di Sanremo 1987,  e ha vinto il Premio della Critica.

Oggi, 8 marzo, è questa la canzone che mi viene in mente mentre rifletto sul nostro universo femminile, complicato, esteso, multisfaccettato, forte, delicato, fragile, sensibile, romantico, disincantato, sognatore e disilluso. Ma ben oltre i fiori di  mimosa, le torte mimosa, le panne cotte al limone, il risotto allo zafferano, il pollo al curry; ben oltre tutto questo giallo che prolifera, impera ed anticipa la vicina primavera, dovrebbe anche affermarsi il bisogno e la consapevolezza di sottolineare un ricorrenza che ci appartiene più di quanto pensiamo e più di quanto le varie industrie del futile avrebbero intenzione di farci dimenticare.

Allora forse qualche cenno storico non farà male..

In un passato non troppo remoto, 8 marzo ricorda il tragico episodio in cui 129 operaie di un’industria tessile newyorchese, mentre scioperavano contro le assurde condizioni in cui erano costrette a lavorare, furono bloccate all’interno della fabbrica e venne appiccato il fuoco. Tutto per ottenere una sofferta sex equality, ben lontana da cene sexy, sex and the city, uomini e donne, spogliarelli e varie..

Ma se la vosta intenzione non è quella di festeggiare una ricorrenza che nel tempo ha assunto una connotazione sempre più commerciale e consumista, ma di sottolineare questo giorno tra amiche, magari tra i fornelli, ecco qualche suggerimento per un aperitivo, perchè chi ben comicia è a metà dell’opera.

Un cocktail è quello che ci vuole per rilassarvi ed inaugurare con brio la vostra cena.

Oggi appare d’obbligo citare il Mimosa cocktail, il cui nome originale è Buck’s Fizz, preparato con succo d’arancia e Champagne, inventato nel 1921 da Mr McGarry, un barman che lavorava al Buck’s Club di Londra.. ma che voi potrete semplicemnete ripetere a casa vostra per brindare a voi stesse.

 SaraDeBellis

Quello che le donne..

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