Da ristorante locale a nuova stella Michelin e punto di riferimento nel panorama ristorativo sardo: SOMU, il ristorante al Club Hotel Baja Sardinia, appena insignito del prestigioso riconoscimento dalla Rossa 2022.
Un traguardo importante per Salvatore Camedda, padrone di casa ed executive chef di SOMU, a coronare un percorso fatto di sacrifici, di impegno, ma soprattutto di passione, necessaria a raccontare e promuovere a tavola la propria terra, la Sardegna.
«È il raggiungimento di un traguardo sperato e ricercato – ha dichiarato Salvatore Camedda – Ci abbiamo messo l’anima, nel raccontare una Sardegna diversa a tavola, nel valorizzare davvero questa terra. E questo ci è stato riconosciuto. Ringrazio chi ha creduto in noi, chi ci ha scelti, chi ci ha scelti anche una seconda volta, per rivivere l’esperienza SOMU. Ma soprattutto ringrazio il mio team, la mia squadra, le persone che con me hanno trasformato questo sogno in realtà. Un sogno che, mi auguro, possa solo crescere e migliorare. La gente merita di conoscere la nostra Sardegna e la Sardegna, senza ombra di dubbio, merita di essere conosciuta, davvero».
Dunque non un semplice riconoscimento di una cucina fine dining che sa conquistare, grazie alla sua autenticità, al racconto di ingredienti locali di alta qualità, ad abbinamenti insoliti e spesso sorprendenti, ma la stella è anche la dimostrazione di quanto abbia funzionato finora il lavoro della squadra di SOMU, così chiamato da “Sa Domu”, ovvero “casa” in sardo, proprio per la volontà di creare un’insegna che evocasse un’atmosfera familiare e accogliente.
In cucina, al fianco di Salvatore, originario di Cabras e con prestigiosi trascorsi in lussuosi ristorati e alberghi in Italia e all’estero, ci sono: Antonio Gallarato, cuoco sardo con alle spalle una grande esperienza in ristoranti fine dining, l’ultima come sous chef di Cracco in Galleria; Martina Bonino, il talento e le mani che curano la parte dolce del menu di SOMU; Giacomo Serrelli, il restaurant manager che a questa cucina abbina i migliori vini del territorio; e Riccardo D’Angelo, junior sous chef nella brigata Salvatore.
Per quanto riguarda il menù spicca non soltanto il mare, ma, come dimostra la nuova carta invernale, SOMU, nonostante la posizione sul mare e l’attrattività spiccatamente stagionale, esce dagli stereotipi di ristorante sardo e diventa tappa enogastronomica a tutti gli effetti, complice anche la decisione, difficile ma consapevole, di rimanere aperti anche durante la stagione invernale.
«Abbiamo deciso così. – spiega Salvatore Camedda – Lo abbiamo fatto perché crediamo fortemente nelle potenzialità del nostro territorio. Vogliamo raccontare i nostri grandi prodotti, selezionati in lungo e in largo per la Sardegna, anche in un momento dell’anno in cui spesso, purtroppo, non vengono valorizzati come dovrebbero. Vogliamo raccontarli con la nostra cucina e farli conoscere a tutti coloro che vorranno venire a farci visita».
La cucina di SOMU è pronta a coccolare ma anche a spiazzare i suoi ospiti con le sue proposte, che mixano arte in cucina, amore per il proprio territorio e abilità nell’aprirsi ai gusti esteri. Un’identità sempre più matura, capace di unire terra e mare in un piatto, come accade in Finferli, patate e ostriche. Una tradizione rivisitata e sicura di sé, come nel Filindeu doppio brodo, gnocchi di erborinato e midollo di vitello. Un autentico viaggio alla scoperta di chicche gastronomiche, come nel signature dish Bottone, aglio nero, brodo di liquirizia, costa di bietola e fiore sardo.