La stagione del tartufo a Casa di Langa

Novembre in Alta Langa significa tartufo bianco, soprattutto a Casa di Langa, dove oltre a cimentarsi nella caccia al tartufo, si può scegliere di abbinarlo a tanti piatti in carta nel menù autunnale del Fàula Ristorante, oppure si può percorrere il suggestivo parco tartufigeno della proprietà, dove svettano alberi come querce, pioppi e tigli, specie che contribuiscono alla nascita dei funghi.

Quelli dello chef Daniel Zeilinga sono piatti che raccontano il territorio e che esaltano al meglio non solo il tartufo bianco (che viene servito su richiesta a parte, affettato direttamente sul piatto), ma che esprimono una filosofia gastronomica ben precisa che parla di Piemonte contemporaneo in cucina.

In abbinamento al tartufo, lo chef suggerisce i piatti tradizionali, classici come l’uovo fondente, la crema di patate o i Tortelli di faraona e castagne.

«Si può utilizzare anche su battuta di Fassona o piatti freddi, ma suggerisco quelli caldi, perché col calore si sprigiona ancor meglio il penetrante profumo del tartufo», spiega lo chef.

Immancabile sui Tajarin: tra le esperienze da fare a Casa di Langa anche gli esclusivi corsi di cucina, che sono incentrati proprio su ricette del territorio e sui prodotti locali. È il caso, in particolare, dei Tajarin, la famosa pasta piemontese ai tuorli d’uovo tirata a mano. Lo chef Zeilinga ha una sua ricetta speciale che si impreziosisce durante questi mesi d’autunno dell’ingrediente principe della stagione.

Ricetta Tajarin al tartufo bianco del Fàula

Ingredienti

Semola rimacinata di grano duro: 625 g
Farina 00: 75 g
Tuorlo d’uovo: 550 g (30 tuorli circa)
Tartufo bianco: q.b.
Burro: q.b.

Procedimento

Pesare separatamente tutti gli ingredienti. Unire le due farine e mescolarle con l’aiuto di una frusta. Mettere nell’impastatrice, aggiungere i tuorli e far impastare fino a ottenere un impasto omogeneo. Oppure manualmente, disporre le farine miscelate a fontana sulla spianatoia di legno, versare poco alla volta i tuorli nel centro ed iniziare a impastare fino a ottenere un composto omogeneo. Coprire e lasciar riposare un paio d’ore in frigo.

Stendere con la macchina a rulli oppure con il mattarello una striscia della larghezza omogenea fino a uno spessore di 1-2 mm. Tagliare le strisce di pasta della misura o del peso desiderato. Far riposare per qualche minuto. Arrotolare le strisce su se stesse e procedere tagliando finemente – a filanger – e successivamente, con l’aiuto di entrambe le mani, manipolare la pasta per svolgere i tajarin.

Formare delle matassine e consumare freschi oppure essiccare a temperatura ambiente e conservare in un barattolo chiuso ermeticamente, in luogo fresco e asciutto.

Cottura

Cuocere in acqua bollente salata per 3 minuti circa, poi saltare in padella con burro di qualità. Impiattare e cospargere di scaglie di tartufo bianco a piacere.

Casa di Langa

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