Babà: la strana forma della dolcezza

Il babà è una derivazione di un dolce a lievitazione naturale originario della Polonia (babka ponczowa). Utilizzato dai cuochi francesi, il “baba” ha assunto l’accento sulla sillaba finale, mentre i napoletani gli hanno raddoppiato la consonante. L’inventore del babà fu il re Stanislao Leszczyński che, essendo suocero di Luigi XV, si dilettava ad inventare sempre nuovi piatti. Il sovrano (che secondo le testimonianze storiche era senza denti) pare non potesse mangiare il kugelhupf, un dolce tipico francese dell’Alsazia che egli trovava troppo asciutto. Fu allora bagnato di Tokaje di sciroppo.

Da che deriva la forma del babà?

Il babà ha la caratteristica forma di babà che è esemplificata nello schema riportato nell’immagine.  Le dimensioni vanno da quelle dei babà a forma di fungo giganti, intorno ai 15 cm, a quelle dei babà mignon di appena 5 cm. Bagnati categoricamente con molto rum e accompagnati da rosolio, così come vengono serviti in quasi tutti i bar napoletani.

La tipica forma “a fungo” la si deve al celebre pasticciere Nicolas Stohrer, giunto a Parigi con Maria Leszczyńska, fidanzata del sovrano francese. Un’altra versione delle origini faceva ricordare al re la gonna a campana (tonde) delle donne anziane che si chiamano babkaSi narra poi la storia in cui il re, dal pessimo carattere, scagliava il dolce contro una credenza, fracassando una bottiglia di rum: il liquore finiva con l’inzuppare il dolce che, assaggiato da Stanislao veniva apprezzato per la sua bontà.

Il babà è uno status symbol?

Beh, si, vista la sua unicità. Già nel 1836 il babà appare come dolce tipico napoletano nel primo manuale di cucina italiana scritto da Angeletti per Maria Luigia di Parma. Status symbol, poi tradizione, il babà entra nelle case di tutti, segna la pasticceria del Regno delle due Sicilie e poi dell’Italia. Nell’immaginario collettivo contemporaneo resta il dolce napoletano per eccellenza al punto da ispirare anche una canzone presentata al Festival di Sanremo nel 1989 dalla showgirl Marisa Laurito

“Mamma”  è ‘a primma parulella

ca riuscimmo a pronunzià.

Ma ‘a siconna è assai chiù bella;

Papà, babbo? No: babà.

 ‘O babà nasce polacco,

nuje l’avimme migliorate.

Sì, ce piaceno ‘nu sacco

chisti dolce lievitate

 inzuppate dint’o rrumme,

fatte a form’e fungetiello.

I che gusto, e che prufumme!

Né babà, quanto si’ bello!

Mariangela Martellotta

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