A qualcuno piace cialda

Come abbiamo detto il Food Design (www.https://cucineditalia.com/e-se-ne-ando-con-il-caffe-in-tasca-food-design-da-favola/) è sempre intorno alle nostre papille, si scioglie sempre tra marketing e prodotto, tra tradizione e tecnologia, tra identità e territorio. Eccone un altro caso. Due friabili cialde e un caratteristico disegno a nido d’ape. Vi siete mai chiesti perché i wafer sono fatti così? Il perché risiede nella loro origine, l’Inghilterra. Il termine deriva dall’antico inglese waba, che indicava il favo di miele. I cosiddetti “cialdonari” dell’isola li preparavano già nel XV secolo con stampi a tenaglia intarsiati, facendoli cuocere sul fuoco. Dalla patria dei Windsor il “biscotto” varcò la Manica per conquistare il Continente, trovando fortuna in Austria, paese che divenne nei secoli successivi il maggior produttore d’Europa. A cavallo tra Austria e Italia ci sono le Dolomiti e il profilo dello Sciliar, il monte delle Alpi Tirolesi, è da sempre il simbolo di una gustosissima azienda che con il wafer ha costruito il suo impero, la Loacker. (www.loacker.it) La storia di Loacker inizia nel 1925. Il successo nel territorio del Sud Tirolo si estende negli anni fino al 1969, quando Da gioiello dei piccoli laboratori artigianali il wafer assurse a protagonista della rivoluzione industriale: un fiore all’occhiello dell’industria dolciaria che anche i maestri pasticceri lasciano alla fabbrica. Così i nuovi macchinari sono programmati per riprodurre con precisione il reticolo geometrico della cialda, che deve essere croccante ma friabile. Impastatrici, miscelatori, tubi aspiranti, rulli, taglieri automatici sono in grado non solo di garantire la sfoglia sottile e sempre identica (di circa 35 millesimi di millimetro) ma soprattutto hanno la capacità di dosare alla perfezione la quantità di crema da spalmare: lo spessore ottimale è quello che permette alla farcitura di sciogliersi in bocca, delicatamente. La Loacker punta ad un rafforzamento dell’ identità di brand e ad una progressiva diversificazione della gamma dei prodotti, La sua prima campagna pubblicitaria utilizza come testimonial i celebri nanetti Loacker, da allora “ambasciatori” del marchio in tutto il mondo. La caratteristica fondante dei prodotti Loacker, infatti, è il legame profondo con l’identità e le tradizioni del territorio; non a caso i nanetti sono figure mitologiche tipiche delle dolomiti tirolesi. Per lo stesso motivo, l’azienda utilizza il profilo del monte Sciliar come identificativo del marchio: l’immagine coordinata dell’azienda è estremamente precisa e invariata in tutto ilmondo. Dal punto di vista del marketing, Loacker punta su attività a 360°, in cui ogni aspetto dell’advertising è coordinato, caratteristico e fortemente identificativo. I valori legati alla natura sono parte integrante della filosofia dell’azienda a partire dalla sua fondazione e del tradizionale spirito ecologista altoatesino: Loacker utilizza materie prime naturali,selezionate e di alta qualità.La leggerezza, invece, è il risultato della ricerca e dell’innovazione del prodotto, che deve risultare sempre croccante, ben integrato con le creme o il cioccolato e mai “pesante”. Il concetto è di fornire ai consumatori prodotti che diano la sensazione di artigianalità e golosità. Loacker che bontà Loacker che bontà…

Sara Costantini

Fonti: www.nuovoconsumo.it; www.ideateca.it

A qualcuno piace cialda

Cucine d'Italia consiglia