La cucina del Trentino Alto Adige risente di varie influenze, che affondano le loro radici in ambito geografico ma anche storico. Nella zona di Trento hanno influito abitudini venete, lombarde e asburgiche; nella zona di Bolzano invece abitudini tedesche e slave. La cucina di queste zone è ricca ed energetica, perchè sono zone dove l’inverno è lungo e freddo. L’influenza ungherese si riscontra nel gulasch, uno spezzatino arricchito con cipolle e spezie piccanti, generalmente servito con polenta (pietanza di cui in trentini vanno ghiotti, come i veneti), ed a volte knòdel (canederli). Gli knòdel vengono preparati in differenti versioni, con speck, altri salumi, formaggi. Assieme ai canederli si consumano i sauerkraut, che noi conosciamo come crauti, e che spesso vengono serviti anche con lucanica (una salsiccia). Una delle basi della cucina regionale trentina sono i funghi: da ricordare i fingerli, i porcini ed i prataioli. Tra le verdure più note, oltre ai crauti, sono molto diffusi i cappucci ed i cavoli. Il formaggio trentino per eccellenza è l’asiago. I dolci sono molto famosi: strudel (a base di mele, frutto tipico del Trentino), krapfen.
CANEDERLI
INGREDIENTI
350 grammi di pane raffermo
100 gr. di farina “00”
150gr di speck unica fetta
4 uova
250 ml. di latte
prezzemolo tritato
noce moscata
1500 gr. di brodo di carne
sale
PREPARAZIONE
Tagliate a cubettini il pane raffermo, lo speck sempre tagliato a cubetti piccoli,mescolando aggiungere le uova, la farina, un pugno di prezzemolo, noce moscata, sale e latte tiepido. Far riposare per 30 minuti. Inumidire le mani e, con il composto, formare delle palline di 5 cm di diametro. Portare ad ebollizione il brodo, versarvi delicatamente i canederli e cuocerli per 20 minuti.
Marinella Fagaraz – Ristorante Casa Coste –