Quale vino abbinare alla parmigiana di melanzane?

Golosi strati di melanzane fritte arricchiti da pomodoro, basilico e formaggio: la parmigiana di melanzane, piatto unico originario del sud, ma amato in tutta la penisola. Ma quale vino abbinare? Ecco i consigli dell’analista sensoriale del vino Luca Maroni.

Piedirosso Taburno Sannio Fattoria La Rivolta

«Vini unicamente eccellenti da Fattoria La Rivolta, bicchiere cresciuto in modo apprezzato soprattutto in tema di integrità enologica esecutiva ed ossidativa. Che meraviglioso e nuovo, inossidato frutto donano infatti vini della meravigliosa pulizia olfattiva del Piedirosso Taburno Sannio». Nato dal vitigno autoctono della Campania, il vino esprime sentori che vanno dal fruttato al floreale, evidenziando note gentili e ben avvolgenti. In bocca è di corpo leggero, beverino, con un sorso equilibrato decisamente fragrante.

www.fattorialarivolta.com

Barolo Bussia Marco Bonfante

«Gran frutto nel bicchiere piemontese di Marco Bonfante. Notevole la potenza dei suoi rossi, in versione classica ma davvero nitida nell’esecuzione nel maestoso Barolo Bussia». Frutto di una accurata selezione delle migliori uve provenienti dal vigneto sulla collina Bussia, al confine tra Barolo e Monforte d’Alba, il secondo vino scelto da Luca Maroni per l’abbinamento con la parmigiana di melanzane affascina per la sua eleganza e complessità, con aromi speziati e vellutati che avvolgono il naso e il palato lasciando una lunga persistenza gustativa. Al naso ha un profumo fine ma intenso, con sentori di viola, spezie e ruggine, mentre in bocca il gusto è asciutto, caldo, corposo e armonico.

www.marcobonfante.com

Cerasuolo di Vittoria Vigna di Pettineo Vigna di Pettineo

«Bicchiere di valor analitico e sensoriale illustre quello di Vigna di Pettineo. Riguardo al Cerasuolo di Vittoria Vigna di Pettineo, la sua mora dolce, la sua polpa di ciliegia nera, la sua mora, mentosa, polposa, è tutto amalgama, tutto è nuova e pura natura. Della nerezza d’una mora ma della delicatezza olfattiva d’una fragola, d’un lampone, d’una viola. Il frutto d’integrità ossidativa così intonsa che solo un acme anche viticolo sa dare. Una suadenza perdutamente e cremosamente totale. Non ha senso citare i vari addendi del gusto, son tutti nella sua vanigliata mora. E l’avvertita, densa potenza che il tutto move, assicura alla sua dolcezza una souplesse, un nitore di gusto e d’aroma che non si può dimenticare».

vignadipettineo.com

lucamaroni.com

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