Quale vino abbinare alla pasta alla gricia?

Antenata della pasta all’amatriciana, preparata con ingredienti semplici quali guanciale e pecorino, la pasta alla gricia è un grande classico della cucina laziale, perfetta per i palati più golosi. Ma quale vino abbinare? Ecco i consigli dell’analista sensoriale del vino Luca Maroni.

Frascati Superiore Riserva Docg Epos 2015 Poggio le Volpi

«Bicchiere di luce di frutto stupenda quello di Poggio Le Volpi. Che illuminato dal sole dei suoi colli più belli, illumina Roma. Sul Frascati Superiore Riserva Docg Epos 2015, mirabile è la sua consistenza cremosa, la sua perfetta morbidezza gustativa. Suadenza della polpa dell’albicocca e dell’uva perfettamente matura percorsa da salinità di vividità stupenda. E l’enologia esecutiva, che libero campo lascia al brillar della sua linfa, ancor clorofillosa natia. Uno fra i Frascati più grandi e piacevoli di sempre».

Verdicchio di Matelica Doc Terra di Mezzo La Monacesca

«La sontuosa morbidezza gustativa dei due Verdicchio è la nota distintiva assai virtuosa del bicchiere La Monacesca. Ottimo in nitore enologico esecutivo il Verdicchio di Matelica, poi ben denso e suadente nel suo alternare pera ad albicocca e susina». Un vino di notevolissima complessità olfattiva quello scelto da Maroni per l’abbinamento con la pasta alla gricia, con note di anice, cedro, e frutta appassita, estremamente potente e ricco di struttura al palato, molto profondo e lungamente persistente.

Sauvignon Collio Doc 2017 Tiare

«Un frutto di maiuscola limpidezza aromatica in ogni proposta di Tiare. E che densità di estratto i suoi bianchi, rari in fittezza per la ricchezza delle uve compositive. Riguardo al Sauvignon Collio, un mirabile e raro profumo, netto, di concentrazione eccellente, silvestre, floreale e denso soffia da questo gran vino. Si è detto soffia, giacché la dinamica espressiva, non solo olfattiva di questo vino, rivela un’energia interna davvero superiormente intensa. Uve di prima classe, per fittezza e maturità al raccolto, poi sviluppate enologicamente con didattica attenzione all’integrità dei profumi, con bilanciatissima souplesse acido/morbida di sapore. Una suadenza palatale avvertita che rende la sua beva una carezza di pura polpa di banana e uva. Il tutto con una forza d’aroma e consistenza del frutto, di qualificante armoniosità complessiva».

lucamaroni.com

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